MILANO – I caffè letterari italiani, luoghi nei quali è possibile unire il piacere della lettura a quello della convivialità, si rinnovano e si democratizzano. Il tutto abbracciando nuove formule e format ibridi che vengono incontro alle abitudini e alla dimensione sociale tipiche del XXI secolo. Un’interessante panoramica sui locali sorti un po’ ovunque nelle città della penisola viene proposta in un interessante articolo a firma di Claudia Gagliardi apparso sul sito unadonna.it, che vi proponiamo di seguito.
Alcuni somigliano a luoghi quasi senza tempo, eppure immersi nel contesto urbano. Altri sono perfettamente contemporanei: sono i caffè letterari. Una tradizione nata come luogo di incontri fra letterati, filosofi ed artisti nel Settecento e giunta fino a noi con una naturale evoluzione della sua forma. Pur conservando il connubio tra il piacere per la lettura e quello per la socializzazione.
Luogo di confronto tra idee, teorie, spunti artistici e filosofici, questa pratica nata in Francia per dare spazio e garantire libertà all’esercizio dell’opinione e dello studio di argomenti diversi (grandi protagonisti ne sono stati Diderot, Montesquieu, Rousseau e Voltaire), è diventata comune anche nel resto d’Europa fino a tutto il Novecento.
Tra volumi, musica e internet
Oggi, sulla scia del successo dei book bar statunitensi, sono perlopiù luoghi a metà strada tra caffetterie dall’atmosfera retrò e biblioteche/librerie;in cui sfogliare o acquistare libri e riviste.
Ma sono anche uno spazio interculturale in cui assistere ad eventi, ascoltare musica, partecipare a proiezioni cinematografiche o semplicemente dare vita a scambi di idee in una condizione di relax. Pur avendo perso quell’aura elitaria che aveva caratterizzato i circoli letterari dello scorso millennio.
Spesso si tratta di luoghi polifunzionali, in cui sono offerti diversi servizi come la libreria in cui acquistare libri; la biblioteca in cui prenderli a prestito; il bar in cui intrattenersi e incontrare amici. Uno spazio adibito ad incontri pubblici o dibattiti sugli argomenti più disparati, ma perlopiù legati all’approfondimento culturale, per i più moderni – perché no – anche un Internet Point e spazi in cui ascoltare musica.
C’è anche Feltrinelli
Senza contare che anche grandi catene di librerie si sono ispirate al concetto dei caffè letterari con discreto successo. È il caso di Feltrinelli coi suoi punti RED, in cui si incrociano ristorazione e vendita di libri in un contesto di convivialità.
Diversi esperimenti di successo in questo senso sono stati portati avanti anche in Italia. Ad oggi sono diverse le città in cui andare alla scoperta dei caffè letterari e non solo nei grandi capoluoghi.
Vivace la scena romana
Ovviamente tra le città più vivaci da questo punto di vista c’è la capitale, in cui potersi ritrovare al Bistrot del Quirino, accanto all’omonimo teatro nel centro storico; il più ampio e polifunzionale Caffè Letterario di via Ostiense, con tanto di ristorante e spazio per eventi; la libreria/caffè Giufà in zona San Lorenzo e la Libreria tra le Righe a ridosso della Luiss nel quartiere Nomentano.
Infine, spazio all’arte e alle esposizione alla libreria Caffé Bohémien del rione Monti.
Molti gli indirizzi anche a Napoli
E non potevano mancare anche nella capitale del Mediterraneo, la città che vanta l’università pubblica più antica d’Italia e del mondo, la Federico II, e che anche nei suoi momenti più difficili ha mantenuto vivo un certo fermento culturale. A Napoli, nella deliziosa cornice di Piazza Bellini, c’è il caffè Intra Moenia. Mentre nella vicina piazza Dante ci si può fermare al Tempo del vino e delle rose, o ancora al Caffè Letterario di Piazza San Domenico Maggiore.
Per gli studenti universitari, in via Mezzocannone c’è il più piccolo ma accogliente Archeobar. Infine la Libreria del Cinema e del Teatro, in cui il piacere per i libri e le arti visive incontra quello per la musica dal vivo.
Nella modernissima Milano
L’atmosfera dei caffè letterari si può ritrovare ai tavoli del Giacomo in piazza Duomo, del Sì Letterario nella Galleria Vittorio Emanuele e dell’evocativo (già dal nome) Gogol & Company di via Savona. Ma anche al Verdi dell’omonima via, allo Scriptorium in zona Sant’Agnese e al Colibrì di via del Laghetto.
Per i più giovani, in cerca di un ambiente più dinamico, è consigliabile il Moleskine Cafè di Corso Garibaldi.
A Trieste nel segno della tradizione
Una tra le più mitteleuropee delle nostre città, Trieste, ha una lunga tradizione di caffè letterari risalente addirittura al Seicento. Sia per essere stata crocevia di incontri tra illustri letterati e filosofi ma anche, più praticamente, per la sua storia di principale porto del Mediterraneo per i traffici dei caffè. Ancora ancora, Trieste oggi offre spazi d’incontro di questo tipo, come i tanti locali storici che hanno visto nascere grandi capolavori e incontrarsi allo stesso tavolo alcuni dei maggiori intellettuali e scrittori italiani: da Umberto Saba a Claudio Magris. Tra i più celebri nel centro della città, il Caffè Tergesteo, lo Stella Polare, l’Urbanis.
Nel resto d’Italia
Ma anche altre città italiane non sono da meno sul fronte dell’offerta di spazi di relax a sfondo culturale. A Genova si consigliano luoghi informali e rilassanti come il Caffé Letterario di piazza delle Erbe o la passeggiata librocaffè di Piazza di Santa Croce; mentre a Palermo sono frequentatissimi il Caffè del Teatro di piazza Verdi e L’enoteca letteraria di Sicilia di piazza Sant’Oliva, oltre al Birra e Basta consigliato per gli amanti delle bionde.
Claudia Gagliardi