mercoledì 30 Ottobre 2024

Caffè Keurig si è preso la 7Up mettendo sul tavolo quasi 19 miliardi in contanti

Nasce un colosso delle bevande in grado di fare concorrenza a Coca Cola e Nestlè

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MILANO – Un accordo enorme, e per di più regolato in contanti scuote il mondo del caffè. Il caffè Keurig si è preso la 7Up per quasi 19 miliardi, 15 miliardi di euro, ed ora può combattere ad armi pari con Coca Cola e Nestlé. Per riferirne abbiamo preso lo spunto dal sito Repubblica.it emanazione del quotidiano La Repubblica della clamorosa operazione. Che ridisegna di nuovo il panorama internazionale del caffè.

MILANO – Il caffè Keurig compra la Dr. Pepper e permette al marchio di punta, la 7Up, di allargarsi le spalle abbastanza da giocare un ruolo di peso nella sfida a Coca-Cola e Pepsi.

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Con un’operazione da 18,7 miliardi di dollari pari a 15 miliardi di euro, Keurig Green Mountain acquista Dr. Pepper Snapple. Creando un colosso delle bibite in grado di competere con molti big, inclusa Nestlé.

L’annuncio mette le ali a Dr Snapple, che lunedì 29 gennaio è arrivato a guadagnare in Borsa quasi il 30%, mentre Coca-Cola perde l’1,73%.

La transazione, tutta in contanti, si inserisce nel boom di fusioni e acquisizioni a livello mondiale nel settore del caffè e di tutto il resto.

Dall’inizio dell’anno sono state annunciate operazioni per 273 miliardi di dollari, con gennaio il mese più attivo dal picco della bolla dotcom del 2000.

A spingere l’ondata è l’ottimismo sulla ripresa economica e sulla riforma delle tasse americana, ma anche l’euforia dei mercati finanziaria.

Il rally delle Borse ha innescato una fuga dai bond, con i prezzi dei Treasury americani scesi ai minimi degli ultimi quattro anni, con i rendimenti – che salgono quando i prezzi calano – che hanno toccato il 2,71%.

Dall’unione di Keurig con Dr. Pepper Snapple nasce Keurig Dr Pepper, una società con ricavi per 11 miliardi di dollari.

Il colosso sarà controllato per l’87% dagli azionisti Keurig e per il 13% da quelli di Dr Pepper Snapple.

JAB, la holding controllata dalla famiglia tedesca Reimann, sarà il maggiore azionista, mentre Mondelēz International avrà il 13-14% (in virtù di una quota del 24,2% in Keurig Green Mountain).

“L’unione creerà una società di bibite in grado di soddisfare tutti i bisogni degli azionisti” afferma Bob Gamgort, amministratore delegato di Keurig che sarà alla guida della nuova società.

Fra gli advisor che hanno lavorato all’accordo c’è Antonio Weiss che torna così al suo core business: l’ex Lazard è stato infatti funzionario del Tesoro americano sotto Barack Obama.

E ora, con Keurig, torna alle origini rientrando ufficialmente nel mercato delle fusioni e acquisizioni, nel quale è rinomato per essere una delle figure più eminenti a Wall Street.

Per Dr Pepper la fusione rappresenta un’importante occasione: come Coca-Cola e Pepsi anche Dr. Pepper era alla ricerca di modalità per ampliare il suo portafioglio prodotti verso bibite meno zuccherate, come i succhi, l’acqua e il caffè e tè.

“Siamo la prima società a unire bevande calde e fredde su grande scala, e riteniamo di poter partecipare efficacemente al consolidamento in atto nell’industria” aggiunge Gamgort, stimando 600 milioni di dollari di risparmi annuali entro il 2021.

L’accordo dovrebbe essere finalizzato entro la fine del secondo trimestre. Una volta incassato il via libera degli azionisti di Dr. Pepper e delle autorità preposte ai controlli su queste operazioni.

I consumatori Usa si allontanano dalla bibite gassate

I giganti statunitensi di bevande analcoliche corrono per diversificare i loro portafogli offrendo bevande più salutari. Questo mentre i consumatori statunitensi si allontanano dal consumo bibite gassate.

Nel 2014, prima di quest’operazione, Coca-Cola aveva preso una quota del 17,4% del gruppo. E siglato una partnership in base a cui Keurig Green Mountain avrebbe dovuto produrre per lei un macchina per la soda per competere con SodaStream.

La macchina – nome Keurig Kold – fu effettivamente  lanciata sul mercato americano nel settembre 2015. Ma fu un vero e proprio fiasco e la produzione venne sospesa meno di un anno più tardi.

Al di là dei costi eccessivi (oltre 350 dollari per la macchina e un dollaro per ogni capsula), Kold si rivelò lenta, energivora e scarsamente affidabile, pur erogando bevande di buona qualità.

Alla fine la macchina venne ritirata dal commercio e gli acquirenti completamente rimborsati.

La quota di Coca-Cola è stata venduta dopo l’acquisizione di Keurig da parte di Jab.

Ricordiamo che Lavazza è stata azionista di Keurig sino al 2015 arrivando a detenere sino al 7,8% del pacchetto.

La vendita delle partecipazioni in Kgm ha fruttato al gruppo torinese un capital gain che ha contribuito al finanziamento di importanti acquisizioni, a cominciare da quella di Carte Noire.

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