ZURIGO/PECHINO — Il caffé: dieci capsule a partire da 35 yuan (4,5 euro), 45 (5,7 euro) aromatizzato alla vaniglia o al caramello. Il cioccolato, 39 yuan (5 euro) la tavoletta da 180 grammi al latte e nocciole, Frey Suprème.
Il dentifricio, 117 yuan (15 euro) per provarli tutti e tre: denti sensibili, microcristalli sbiancanti o gusto menta piperita, marchio Candida.
Manca solo il formaggio, in questa rassegna online del Swiss Made che piace tanto in Cina.
E salva i conti altrimenti magri di un’Industria Migros che, nel 2017, è stata trascinata in su dall’export di questi fantastici quattro: +10,1% a fronte di un giro d’affari in patria che, al confronto, langue.
Chi può, è risaputo, compra – e risparmia – all’estero: in Ticino lo ammette uno su due e nel resto della Svizzera che vive accanto alla frontiera non va granché diverso.
Poi, però, dall’estero viene anche la salvezza: stavolta da molto più lontano. Piattaforme di vendita sono state inaugurate ancora lo scorso anno in Francia, Spagna e Olanda.
Ma è sul Celeste impero adesso che Migros punta, con il suo noto debole verso la qualità elvetica che, negli anni scorsi, generava una sorta di turismo degli acquisti.
Orientali venuti in vacanza con in tasca la lista delle spesa dei compaesani, che tornavano a casa con il carico di latte in polvere tanto gradito e ambito. Da distribuire una volta sistemate le valigie.
Adesso non ce n’è più bisogno
Dallo scorso settembre Migros è entrata in prima persona in un mercato carico di promesse grosse. Con il marchio Orange Garten presente su NetEase Koala, sito locale leader nell’e-commerce di prodotti d’importazione.
Ce ne sono tanti; perfino la pasta fusilli è “tipo Swiss”, contrassegnata da bandierina rossocrociata.
«Seguiamo attentamente lo sviluppo del commercio online asiatico – ha dichiarato il direttore Walter Huber – Grazie al loro crescente potere d’acquisto, i consumatori cinesi apprezzano sempre di più generi alimentari sicuri e pregiati»
Sara Bracchetti
