mercoledì 30 Ottobre 2024

Caffè Greco: lo sfratto ufficiale il 12 giugno, Moncler si è offerta di rilevarlo

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ROMA – Novità sul futuro prossimo di uno dei locali storici di Roma, l’Antico Caffè Greco. Attorno a questo bar le notizie di un’imminente chiusura sono in circolo da un po’ di tempo. Ora la data precisa dello sfratto definitivo, il 12 giugno. Manca poco per la chiusura, ma ci sono già offerte per un eventuale rilevamento: primi tra tutti si parla della nota marca di abbigliamento, Moncler. Da ilmessaggero.it, la notizia completa di Stefania Piras.

Caffè Greco, chiude e riparte in una nuova veste

«Ci sono molti, grandi brand pronti a entrare e investire nell’Antico Caffè Greco». Ma soprattutto ci sono marchi, spiegano dall’Ospedale Israelitico proprietario dei locali del caffè storico grazie a un lascito ereditario, che sono disposti a pagare un affitto congruo. Uno dei marchi in pole position sarebbe Moncler, nota marca di abbigliamento.

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Ma gli attuali gestori del Caffè non mollano

Perciò il 12 giugno ci sarà il primo accesso, la prima richiesta perentoria di sgomberare i locali e riconsegnare le chiavi. La legge prevede che il terzo accesso, se ci si dovesse arrivare, sarà accompagnato dalle forze dell’ordine che dovranno eseguire lo sfratto.

Prezzo Congruo

I proprietari del Caffè chiedono «un prezzo congruo». Ovvero, sicuramente più dei 16 mila euro mensili attuali. Considerato che i vicini di casa del caffè in via Condotti pagano anche dieci volte tanto per stare lì, si capisce la battaglia dell’Ospedale Israelitico per rinnovare la gestione del locale che vale secondo loro almeno 180 mila euro. Ora c’è un’altra sentenza che li conforta.

Quella del 22 marzo scorso che ribadisce ciò che il Tribunale ha stabilito con la condanna del 20 dicembre scorso. E cioè che il contratto di locazione tra Pellegrini e l’Ospedale è terminato (settembre 2017) e quindi i Pellegrini devono abbandonare il caffè museo.

La data per il Caffè Greco

La condanna prevedeva il rilascio dell’immobile e fissava anche una data, il 20 febbraio. Giovanni Naccarato, il direttore generale dell’Ospedale, auspica una soluzione che rispetti la storia del Caffè: parliamo di un posto che è stato volano della cultura liberale nell’Europa dell’illuminismo e, quindi, dei cenacoli intellettuali. Ma la proprietà si augura soprattutto di voltare presto pagina e le trattative con importanti brand del lusso sono in fase avanzata.

«Sono anni che ricevo manifestazioni di interesse che garantiranno il miglior mantenimento del locale». C’è chi ha proposto di pagare fino a 2 milioni e 800 mila euro l’anno. E il nome che circola è di nuovo quello di Moncler che in piazza di Spagna ha un punto vendita monomarca. Ma ci sono diversi brand del lusso per lo più esteri e società che operano nel settore ricettivo.

Vincoli

«Se il locale fosse libero ci sarebbe già il nuovo gestore operativo», osserva Naccarato che ha fatto fare una attenta due diligence sulla effettiva possibilità di rilocare il Caffè rispettando tutti i vincoli storico artistici. «Non potrà che essere un caffè, questo lo assicuriamo.

Manterrà la funzione di somministrazione, e tutti i beni di pregio rimarranno dentro», ripete Naccarato. «I beni non possono essere distinti dal locale, e quindi appartengono a noi», dice sicuro il dg che dice già come impiegherebbero gli introiti degli affitti. I proventi, assicura, saranno reinvestiti nell’offerta sanitaria dell’Ospedale «e quindi non si capisce perché ci sia tutta questa resistenza da parte degli attuali gestori».

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