ROMA – Nulla da fare per Carlo Pellegrini, attuale gestore del Caffè Greco di via Condotti, uno dei caffè letterari più antichi d’Italia, fondato da Nicola della Maddalena nel 1760. Con sentenza dello scorso 20 dicembre, il tribunale di Roma gli ha intimato lo sfratto. Il contratto d’affitto per il caffè era scaduto il 30 settembre del 2017.
Entro il 20 febbraio, Pellegrini dovrà dunque abbandonare la guida dello storico locale. Per diversi mesi, Pellegrini aveva cercato di opporsi chiedendo ai proprietari delle mura del caffè – l’Ospedale Israelitico di Roma – di poter continuare a pagare un canone di 16mila euro mensili. Senza l’adeguamento ai canoni di mercato chiesto invece dai vertici dell’ospedale.
Il tribunale gli ha dato torto. Chi gli subentrerà dovrà dunque versare alle casse dell’Ospedale Israelitico una somma in linea con quelli che sono i prezzi di mercato in via Condotti. Quanto? Secondo alcune stime, sino a 180mila euro mensili.
In ogni caso il patrimonio storico e artistico custodito nel locale – un vero e proprio museo tra autografi, quadri, disegni, lettere e fotografie appartenute ai tanti personaggi celebri che si sono seduti ai suoi tavolini, da Casanova a Stendhal, da Flaiano a Orson Welles, da Goethe a Wagner – non è in pericolo: dal 1953 tutto ciò che si trova al suo interno è vincolato in quanto bene di valore culturale e artistico.