NAPOLI – Un importante passo avanti per lo storico Caffè Gambrinus: arriva una comunicazione da parte dell’Associazione Italia Nostra indirizzata al Sindaco, col fine di ottenere il riconoscimento dal Comune del valore dell’intero complesso del locale iconico di Napoli. Non è la prima volta che la caffetteria partenopea spinge su questo punto, allo scopo di tutelare tutti gli spazi che afferiscono all’edificio storico. Leggiamo i dettagli della richiesta da italianostra.orghttp://italianostra.org.
Caffè Gambrinus: un valore storico da salvaguardare
“In particolare – sottolinea Luigi De Falco, presidente Italia Nostra Napoli – l’associazione ha promosso un ricorso riguardante la gara per l’affidamento a terzi dei locali su via Chiaia nn.3 e 4 che confinano con l’attuale sede del Gambrinus. È provato che fino al 1893 essi facevano parte dell’intera consistenza del Caffè storico. Gli stucchi i dipinti e le decorazioni ancora esistenti in quegli spazi furono oggetto di gravi danneggiamenti.
Il contratto di locazione è scaduto e la Provincia che è proprietaria dell’intero edificio ha affidato nuovamente quei locali al libero mercato. Al nuovo Sindaco metropolitano, ed ex Rettore, chiediamo di intervenire in tempo affinché la Provincia chieda al Tar un rinvio e intanto si possano rivedere le decisioni assunte da chi c’era prima di lui.”
Di seguito la lettera inviata all’attenzione del Sindaco Gaetano Manfredi
Egregio Prof. Manfredi,
dal 1955 Italia Nostra, attraverso l’impegno delle sue 200 sezioni territoriali, contribuisce a diffondere nel Paese la “cultura della conservazione” del paesaggio urbano e rurale, dei monumenti, del carattere ambientale delle città. Oggi ci rivolgiamo a Lei innanzitutto per la Sua personale sensibilità ai temi della Cultura della nostra città, e poi nella qualità di Sindaco di Napoli e, ancora, “per competenza”, nella qualità di Sindaco della Città Metropolitana.
Anche a Napoli l’Associazione rivolge grande attenzione ai beni di riconosciuto interesse paesaggistico e storico-culturale ed è a questo riguardo che Le scriviamo, evidenziando, con molta preoccupazione, che la Città Metropolitana si appresta, mediante una procedura a evidenza pubblica, ad affidare la locazione di due locali su via Chiaja, di cui è proprietaria, attigui allo storico Caffè Gambrinus di Piazza Trieste e Trento.
E’ noto che l’originaria consistenza dello storico Caffè, nel tempo, fu frazionata in più locali commerciali. Tuttavia, già circa quarant’anni fa – anche grazie alle pressioni di Italia Nostra – si riuscì meritoriamente ad accorpare agli spazi del bar quelli che sino ad allora aveva occupato il Banco di Napoli. Diversamente, i riferiti due locali su via Chiaja sono stati detenuti, fino a poco tempo fa, da un locatario che con gli arredi della propria attività commerciale di abbigliamento intimo e cosmetici aveva in gran parte mascherato le ricche decorazioni degli ambienti storici, del tutto analoghe e coeve a quelle del Gambrinus, tuttora offuscate da tali sovrastrutture.
Nonostante l’interesse storico-artistico riconosciuto agli storici locali con il vincolo decretato nel 1988 dal Ministero BBCC (che riconosce l’interesse unitario degli spazi originari, comprensivi di quelli su via Chiaja ancora attualmente separati), e nonostante l’azione vanamente promossa da Italia Nostra per dissuadere l’Amministrazione Metropolitana che l’ha preceduta a rinunciare a un nuovo affidamento dei locali, ignorando la valenza culturale della loro restituzione allo spazio unitario originario, dobbiamo riportarLe che, l’Associazione -per il tramite della sua Presidente nazionale- si è vista costretta a promuovere un’azione innanzi al Tribunale Amministrativo finalizzata unicamente a garantire la più consona utilizzazione del bene tutelato, e impedire che permanga un inaccettabile stato di fatto.
Il prossimo 15 gennaio 2022 il Giudice amministrativo ha convocato nuovamente le parti (Italia Nostra vs Città Metropolitana (!)) per dirimere la vertenza, ma confidiamo invece in un Suo tempestivo e autorevole intervento atto a scongiurare che debba affidarsi a una sentenza il compito di riconoscere le ragioni della tutela di un bene peraltro noto non soltanto ai Napoletani.
Distintamente La salutiamo per il Consiglio Direttivo della sezione di Napoli di Italia Nostra
Il Presidente f.f. – Luigi De Falco