NAPOLI – Per arrivare in tempo al Caffè Gambrinus percorro via Benedetto Croce, piazza del Gesù, via Toledo. Sbatto contro borse, mazze colorate per i selfie, ombrelli-guida, cartelloni di agenzie turistiche, calzerotti bianchi in sandali marrò.
Caffè Gambrinus: entriamo insieme
Caffè Gambrinus non è più un semplice locale: qui c’è la presentazione di Vieni a lavorare a Napoli, un reality show “100% partenopeo” che andrà in onda da stasera. Dove? Sui social.
Quando arrivo i turisti stanno facendo le foto alla poesia di D’Annunzio sull’insegna che precede l’ingresso: qualcuno decide dove mangiare («Nennella è come la Parolaccia»), altri capovolgono mappe per scegliere prossime destinazioni.
Parla il proprietario del Caffè Gambrinus
«Il flusso di turisti è una manna per questa città», spiega il proprietario del Caffè Gambrinus, Michele Sergio, che ha forse meno di trent’anni e l’aspetto del giovane manager mediterraneo.
«In questa fase storica noi lavoriamo tanto e bene, e questo reality vuole essere un messaggio per i giovani: restate a lavorare a Napoli, c’è tanto da fare!».
Caffè Gambrinus: il reality, quando, dove.
Il reality andrà in onda tre volte a settimana, ogni puntata durerà cinque minuti. Ci saranno tre squadre composte da cinque persone: quindici dipendenti scelti – «a fatica», rivela Sergio – tra gli staff del Caffè&Ristorante Rosati e del Caffè Gambrinus (entrambi di proprietà di Michele Sergio).
Come funziona
«Ogni settimana sarà dedicata alle sfide tra mestieri diversi», racconta mentre il trailer riscuote i meritati applausi. «Ad esempio, nella settimana dei baristi le tre squadre faranno dei caffè speciali; in quella dei pizzaioli si cimenteranno nella preparazione delle pizze gourmet. Ci saranno anche i famosi momenti nel confessionale, tra timori e paura di non farcela. Poi i concorrenti saranno giudicati nella puntata del mercoledì dal critico de Il Roma, Giuseppe Giorgio, e il venerdì il pubblico dei social decreterà il vincitore», continua a spiegare Sergio, che peraltro capitanerà la “squadra del boss”.
Dopo un mese e mezzo di reality ci sarà una squadra con più punti delle altre, e la competizione finirà: ai vincitori spetteranno i premi di sponsor come Nastro Azzurro e Caffè Moreno.
Il titolo del reality, invece, vuole essere «un invito ai giovani, perché a Napoli ci sono mestieri e competenze per cui non vale la pena andarsene».
Chi ci sarà al Caffè Gambrinus
In platea ci sono anche diversi dipendenti del sodalizio gastronomico di Trieste e Trento. Convocati a riempire una sala con diverse sedie scoperte.
In sala echeggiano le parole dei capitani delle tre squadre. Quelle del direttore, del boss, di Giuseppe Giorgio. Poi quei quattro o cinque giornalisti che scattano foto a ripetizione.
Su un tavolino sono sistemate le confezioni di caffè che saranno regalate a tutti. Del “gustoso cocktail” che “seguirà”, annunciato in grassetto nel comunicato, non v’è traccia.
La conferenza si avvia verso il termine. Oltre la corda di velluto rosso, i turisti – a cui sembra piacere tutto – mangiano codine d’aragosta. Le accompagnano con un “caffè speciale”.
Una volta terminato il tutto alzano lo sguardo. Dopo aver letto sul proiettore, commentano convinti: «Wow, il primo reality partenopeo! Figo!».
Ma si sa che Napoli è sede di colpi di scena attorno al mondo del caffè.
Poi di nuovo la folla, le borse, il rossetto, famose un selfie, pulcinella che offende, le mani nella frittura…
Lamberto Nidi