MILANO – Bicchiere grande o tazza piccola? È quasi una scelta di campo. Perché da essa dipende il nostro modo di intendere il caffè. Servito al banco o al tavolo di un bar oppure sorseggiato on-the-go passeggiando per strada. Dal classico espresso si passa così al caffè allungato con acqua caldissima: il vero americano.
Dell’espresso che tutti consumiamo al bancone del bar, si notano spesso tre tratti principali: la crema compatta, il corpo pieno e l’aroma intenso. Con il sistema espresso, da 7 grammi di caffè macinato fine, estratti dall’acqua spinta dall’pressione, si ricava non solo una soluzione di caffeina, ma anche una sospensione di elementi composti da particelle di caffè e piccole bollicine di gas.
Ed è proprio la crema questa emulsione di microscopiche goccioline di olii e acqua di color nocciola, che in tazza copre la superficie dell’espresso. Il suo ruolo? Aiutare a trattenere gli aromi prima che il caffè sia bevuto. Per i cultori dell’espresso italiano, è l’elemento chiave per riconoscere il caffè. Ma anche in questo caso tutti chiedono il proprio: allungato, ristretto, ecc.
Ma se in Italia il caffè è un rito, in America diventa una bevanda
Che perde spesso il carattere sociale tipico della tradizione italiana: non si parla più di un momento di pausa al bar. Ma di una bevanda da consumare camminando, mentre si va a un appuntamento, al lavoro ma soprattutto verso il liceo o l’università. Già, perché anche in Italia (complici le più celebri catene) sono sempre più numerosi i giovani che sposano la filosofia del caffè americano da portare a spasso con gli amici.
Da qui il carattere “to go” del caffè, nonché l’esigenza di bicchieri resistenti, funzionali al trasporto, e di coperchi che ne conservino la fragranza. Ai quali molti paesi stanno peraltro dichiarando guerra, poiché fanno lievitare la massa di rifiuti da conferire e smaltire.
Tornando al caffè all’americana, questa bevanda, molto annacquata, che si beve negli States è in realtà un caffè filtrato, da non confondere con il già citato “caffè americano” che siamo soliti bere in Italia. Che è invece un espresso diluito in acqua bollente. Il filtered coffee (caffè filtrato) che si beve in America si prepara con una macchina apposita.