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venerdì 22 Novembre 2024
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Caffè espresso tradizionale verso l’Unesco: spinta da tutta la community di coffeelover

Continua la campagna di promozione lanciata lo scorso ottobre per raccogliere firme e contributi creativi a sostegno della candidatura del Rito del Caffè Espresso Italiano a Patrimonio Immateriale dell’umanità

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MILANO – Prosegue la campagna a sostegno della candidatura del rito del caffè espresso italiano a patrimonio immateriale dell’umanità presso l’Unesco, attraverso la raccolta firme sul sito www.ritodelcaffe.it e il coinvolgimento di tutti i componenti della comunità stessa invitati a partecipare, con un proprio contributo, alla creazione di un e-book, per raccontare un’esperienza personale legata al rito quotidiano per eccellenza, sotto forma di poesia, fotografia, racconto scritto o disegno.

Il presidente del Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, Giorgio
Caballini di Sassoferrato: “I contributi che continuano ad arrivare sono la testimonianza
di quanto tutti gli italiani, dalle Alpi a Lampedusa, siano legati al rito dell’Espresso in
quanto valore sociale, culturale e identitario della nostra Italia. Da ogni testo e da ogni foto si capisce quanta passione ci sia per qualcosa che è ben più di una semplice bevanda. In Italia il rito del caffè espresso scandisce il tempo giornaliero: giusto il tempo di un caffè, prendo un caffè e arrivo, prendiamoci un caffè … sono frasi ricorrenti.

Il caffè o l’espresso, come viene più frequentemente chiamato, è sinonimo di convivialità, viene utilizzato per socializzare, suggellare un affare, vedersi tra amici, intraprendere una
relazione.”

Caffè Espresso, ecco qualche estratto dei testi raccolti:

“…Nel bel mezzo del mattino, sento ancora la stanchezza. Forse il sonno se n’è andato,
ma è arrivata la speranza che da marzo a maggio ed oltre, ci sia solo la freschezza, quella
patina di gioia che preannuncia una vacanza…Ci vorrebbe un caffè, non chiedetemi
perché…”

“…Il caffè al risveglio in compagnia dei passeri che celebrano l’aurora in un concerto
melodioso. Il vociare dei bimbi per le strade e le chiacchiere al bar con gli amici di sempre, il sorriso di chi ti serve il caffè che d’incanto porta un raggio di sole nei giorni più uggiosi.

I “coffee break” con i colleghi, ad interrompere il lavoro spesso faticoso e pesante, al solito bar dove facciamo irruzione con scoppi di risa e conversazioni rumorose, coinvolgendo nel nostro entusiasmo anche Raffaele, il barman paziente e disponibile. Il silenzio e la quiete che accompagnano i miei caffè in solitaria fino a sera quando, a casa, l’ultimo della giornata mi aiuta a dare chiarezza ai miei pensieri e sollievo alle preoccupazioni. Il caffè è una melodia che, con le sue variazioni di tono, intensità, timbro evoca per me di volta in volta atmosfere volti immagini malinconie lacrime gioie parole baci abbracci amori ricordi andati, ma mai sopiti! Ed ogni volta mi sorprendo alla ricerca del “gusto perduto” di quel caffè…”

“…Accanto a Manuel al bancone del bar, arrivò un signore dalla faccia preoccupata e un
po’ agitata. Manuel stava sorseggiando il suo caffè quando sentì qualcosa che lo
attraversava dentro: uno strano formicolio in tutto il corpo e un freddo intenso in tutto il suo essere, simile a quello che c’era fuori dal bar. Improvvisamente sentì una strana
sensazione riguardo all’uomo che gli stava accanto e che anche lui sorseggiava il caffè.
Percepì in qualche modo il malessere del cuore di quell’uomo…”

Per firmare a supporto della candidatura e lasciare altri contributi basta andare sul sito www.ritodelcaffe.it

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Luigi Morello

“Quella del caffè espresso in tutta Italia non è solo un’abitudine quotidiana – conclude Luigi Morello, responsabile della comunità – Attorno al rito che milioni di italiani compiono ogni giorno ruota una parte fondamentale della nostra storia, cultura e della
nostra socialità, fatta di incontri e di relazioni. Per un italiano è quasi impossibile rinunciare all’offerta di un caffè o terminare un pasto senza l’espresso. È ritenuto il modo migliore per iniziare una giornata, ritrovare energia, ricaricarsi prendendosi una pausa.

Con il suo costo contenuto facilita la consuetudine sociale di offrire una consumazione al bar. È un modo per ciascuno di noi di sentirsi parte di una comunità unita da principi comuni. Quegli stessi principi che animano la carta dei valori della Comunità.”

La Carta dei valori Il Rito (Arte) del caffè espresso italiano:

I. Permette e favorisce l’incontro tra molteplici tipologie di persone quali colleghi, amici, famigliari i quali, sorseggiando un caffè espresso, hanno la possibilità di discutere, conversare, raccogliere informazioni, intessere relazioni, stringere accordi; in termini sociologici, fare società.

II. Crea interazione anche tra sconosciuti, facilitando la nascita di una socialità informale e spontanea tra i fruitori della medesima bevanda – si pensi al bancone del bar -, nel frangente di tempo necessario per la consumazione. Gli avventori hanno modo di impegnarsi in conversazioni libere sugli argomenti più disparati.

III. Facilita la nascita di conversazioni tra soggetti e, dunque, favorisce la pratica e la
gestione dei comportamenti sociali: interazioni linguistiche, atteggiamenti e posture
conviviali, espressioni emotive.

IV. Facilita la socializzazione secondaria per gli adolescenti – compresi, orientativamente, tra i 13 e i 18 anni – i quali iniziano a frequentare la società attraverso la consumazione del caffè espresso in pubblico.

V. Genera uguaglianza tra i consumatori grazie al suo costo limitato, da una parte risulta alla portata di quasi tutte le tasche mentre, dall’altra, affianca nella consumazione in luoghi pubblici soggetti di ruoli, classi, ceti e provenienza sociale anche molto differenti tra loro.

VI. Costituisce un linguaggio universalmente riconosciuto che permette un incontro tra
persone di etnie, religioni, generi e opinioni politiche-culturali differenti, le quali riconoscono l’unicità del prodotto italiano.

VII. Permette la messa in atto di forme di generosità – simbolica e sostanziale –
rispetto al prossimo.

VIII. Consente di allenare e valorizzare le capacità degli individui che lavorano in
ambiti professionali inerenti alla degustazione.

IX. Accomuna tutti gli Italiani che si trovano all’estero i quali, spesso, si riconoscono per
la qualità e la preparazione della bevanda e si riuniscono sostenendo l’identità della
Comunità Italiana in quel paese.

X. Crea condivisione tra Culture Diverse e valorizza le Comunità che producono Caffè
nei territori di origine dei paesi del mondo.

Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale

Nasce il 15 settembre 2014 a Treviso con l’obiettivo di promuovere, valorizzare e tutelare il caffè espresso italiano tradizionale presso gli operatori del settore e presso i consumatori. Possono entrare a far parte del Consorzio le imprese e gli enti del settore del caffè, quali torrefattori, produttori di caffè e di macchine per il caffè e di altre attrezzature inerenti alla produzione o erogazione del caffè che condividano lo scopo consortile ed
abbiano la sede e la produzione in Italia.

Il Consorzio è composto da imprese del settore sparse nel territorio nazionale, e da alcuni enti che sostengono con convinzione questo progetto, tra gli altri il Gruppo italiano torrefattori (socio costituente), la Federazione italiana pubblici esercizi e il Comitato italiano del caffè. Dal 2015 ad oggi il Consorzio è impegnato anche nell’ottenimento della candidatura all’Unesco per il riconoscimento di patrimonio immateriale dell’umanità del caffè espresso italiano tradizionale.
Per ulteriori informazioni www.espressoitalianotradizionale.it

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