MILANO – Lo stile di vita, le scelte nutrizionali e l’esposizione ad agenti chimici possono avere un impatto sul nostro DNA modulando l’attività genica. La determinazione dell’influenza dell’ambiente nella fisiopatologia cellulare rappresenta proprio uno degli interessi più attuali della ricerca scientifica.
E sono proprio gli alimenti o le sostanze a cui siamo maggiormente esposti l’oggetto principale di tali studi.
Il gruppo di ricerca di Weronica E. Ek et al. si è proposto così di analizzare l’impatto del consumo di caffè e tè, le bevande più conosciute al mondo, sul DNA. Già in precedenza altri lavori avevano suggerito una loro implicazione nella modulazione del rischio di malattia attraverso:
- soppressione della progressione tumorale
- riduzione del processo infiammatorio
- regolazione del metabolismo dell’estrogeno
Alla base di questi meccanismi molecolari, secondo Weronica E. Ek et al. ci sarebbero dei cambiamenti della metilazione del DNA.
È stato così analizzato, con un approccio genome-wide, lo stato di metilazione del DNA in 421695 siti CpG distribuiti in tutto il genoma a seguito del consumo di tè e caffè in 4 coorti europee (soggetti totali= 3,096) e a partire da campioni di sangue.
Al fine di valutare se l’effetto del consumo di queste bevande sia legato al sesso o all’area geografica, sono state effettuate delle meta-analisi che hanno confrontato maschi e femmine oppure entrambi in ciascuna coorte.
I risultati hanno identificato due siti di CpG, DNAJC16 e TTC17, metilati in modo differente in relazione al consumo di tè nelle donne.
Non sono state invece rilevate associazioni tra siti di metilazione e consumo di tè o caffè negli uomini o nell’analisi combinata del sesso.
L’analisi regionale dettagliata ha invece mostrato che circa 28 regioni sono metilate in modo differente in relazione al consumo di tè nella popolazione femminile.
Tali regioni contengono geni noti per la loro interazione con il metabolismo dell’estradiolo e il cancro.
I dati suggeriscono, quindi, che approfondire la conoscenza dell’influenza di sostanze comunemente usate o quelle a cui ognuno di noi è regolarmente esposto può rilevare importanti scenari all’interno del genoma, il quale può rispondere allo stimolo ambientale attivando o spegnendo geni implicati in processi fisiopatologici importanti.
Fonte:
Weronica E. Ek et al. Tea and coffee consumption in relation to DNA methylation in four European cohorts. Hum Mol Genet 2017 ddx194.