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Caffè e tè: ecco come si consumano in dieci diversi Paesi del mondo

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MILANO – Come si consumano caffè e tè nelle diverse parti del mondo? Quali sono, ai nostri occhi, le usanze più insolite e originali? Scoprirle ci consente di conoscere abitudini che riflettono stili di vita molto diversi dai nostri, che è interessante scoprire e conoscere. Una breve guida pubblicata dal supplemento del Corriere della Sera “Io Donna”, a firma di Virginia Ricci, illustra i modi di bere caffè e tè in 10 paesi.

Per ciò che riguarda il caffè, è dall’Etiopia che questi chicchi iniziarono a diffondersi: la popolazione lo conosce da oltre cinque secoli.

Detto “Bunna”, la tradizione vuole che si accenda un fornelletto a carbone e vi si tostino i chicchi ancora verdi e appena lavati.

Il caffè viene così macinato con una bacchetta di metallo e messo in una jebena, un vaso speciale in ceramica adatto per la bollitura. Quando il caffè bolle attraverso il collo andrà raffreddato e poi filtrato nella caffettiera.

Il vino nero del Profeta

In Africa Settentrionale, il modo arabo di preparare il caffè, detto alla Turca (il “vino nero del Profeta”) è il più diffuso. L’acqua, insieme al caffè macinato finemente,viene messa in una pentola alta e stretta (chiamata ibrik in arabo o cezve in turco), e poi portata a ebollizione anche per due volte consecutive e, infine aromatizzato con cardamomo o cannella.

In Messico si prepara nel coccio

In Messico si preferisce invece il caffè nel coccio: si prepara generalmente facendo bollire acqua all’interno di una pentola di coccio (olla) con cannella, chiodi di garofano, cioccolato sbriciolato e il tipico denso e scuro zucchero grezzo. Una volta portato a bollore verrà versato il caffè macinato e lasciato riposare, poi filtrato con un colino e servito in tazze di coccio.

Nel Vietnam con il latte condensato

Ancor più strano uno fra i più tipici caffè vietnamiti, che si prepara con l’apposita caffettiera e si ottiene goccia dopo goccia, senza ebollizione. Questa speciale caffettiera si posiziona infatti sopra un tazza con una buona dose di latte condensato. Una volta riempita lentamente la caffettiera d’acqua bollente, le gocce scenderanno per impregnare il caffè in polvere e farlo lentamente gocciolare nella tazza sottostante, dove scioglierà il latte condensato.

La cerimonia giapponese del tè

Ancora maggiori sono poi i vari modi di consumare il tè

Storica è la cerimonia del tè in Giappone, dove celebre è la preparazione del tè matcha. Per quello leggero (Usucha) si setaccia il tè matcha in polvere in una tazza da tè, poi poi versarlo in un colino appoggiato su una tazza da cerimonia del tè; l’acqua non del tutto bollente sarà poi mescolata rapidamente con il “chasen”, un delicato frustino in bamboo specificatamente studiato per preparare il tè matcha, con un movimento a zig-zag che dona una consistenza schiumosa al tè.

Bizzarro è invece il modo di consumare il tè in Tibet, con il Po Cha o “butter tea”, per la presenza di burro.

Per la tradizione, è un vero e proprio elisir di lunga vita ricco di antiossidanti che si prepara con acqua, tè, un pizzico di sale, due cucchiaini di burro, latte intero. Si porta l’acqua a ebollizione e, senza spegnere, si aggiunge il tè lasciando bollire ancora un poco. Si aggiunge il sale, si spegne il fuoco e si filtra quindi il tè per poi aggiunge il latte. La mistura va versata in una tazza larga dove si trova già il burro, che inizierà a fondere.

In Turchia si usano due bollitori

In Turchia il metodo di preparazione è anche in questo caso spesso diverso; viene tipicamente preparato utilizzando un samovar appositamente progettato per la preparazione del tè. L’acqua viene portata ad ebollizione in un bollitore più grande e utilizzata per riempire un bollitore più piccolo, con diversi cucchiai di foglie di tè sfuse, producendo un tè molto forte. Una volta servito, l’acqua rimanente viene utilizzata per diluire il tè su base individuale, dando a ciascun consumatore la scelta tra “forte” o “debole”. Il tè viene bevuto da piccoli bicchieri e dolcificato con zollette di zucchero di barbabietola.

In Somalia si beve speziato

E in Somalia? Il tè è un’importante bevanda sociale, introdotto attraverso il commercio antico con arabi e indiani. I somali consumano il tè in qualsiasi momento della giornata, ma principalmente a colazione, nel tardo pomeriggio e dopo o durante la cena. A qualsiasi ospite di una famiglia somala verrebbe offerto tè somalo speziato, noto come Shaah Hawash. Il tè è speziato con cardamomo, chiodi di garofano e zenzero, servito con latte (quasi sempre di cammello) e zucchero.

Taiwan ha inventato il Bubble Tea

E poi, come dimenticare quel tè creato a Taiwan negli anni Ottanta, oggi ormai apprezzatissimo anche in Europa. Sì, il Bubble Tea. Dove al tè vengono spesso aggiunti condimenti come palle di tapioca gommose (note anche come perle o boba), gelatina di frutta, gelatina di erba, o perle di budino.

Per ultimo, impossibile non citare la bevanda che metterà d’accordo entrambi gli estimatori di caffè e tè: il Yuenyeung tanto amato in Malesia, una bevanda creata unendo tre parti di caffè e sette parti di tè al latte, molto amato anche a Hong Kong, da servire caldo o freddo.

Virginia Ricci

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