domenica 22 Dicembre 2024
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Caffè e birra: la loro popolarità è dovuta all’effetto e non al gusto secondo una ricerca

Contrariamente alle aspettative dello studio le preferenze non erano vincolate tanto ai recettori del gusto quanto a geni riguardanti il consumo di caffeina e alcol. In pratica, la ricerca suggerisce che esiste un legame più profondo fra le nostre preferenze e la predisposizione genetica

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La scelta fra queste bevande o alternative più leggere è spesso dettata da preferenze individuali, ma caffè e birra ci piacciono? Secondo i ricercatori della Northwestern University siamo attratti non tanto dal sapore e dall’aroma del caffè o della birra, ma soprattutto dai loro effetti. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Gianmarco Bonomo pubblicato sul portale d’informazione Curioctopus.

Caffè e birra: il motivo dietro il consumo delle bevande

MILANO – Anche se pensiamo di bere il caffè, la birra o altre bevande simili perché ci piacciono, potrebbe non essere questa la vera ragione. La scelta di una bevanda non sarebbe soltanto una questione di gusto e preferenza personale, secondo i ricercatori della Northwestern University. Innanzitutto, bisogna considerare l’impatto di ciò che beviamo sulla nostra salute.

Per esempio, consumare abitualmente bevande zuccherate può aumentare il rischio di disturbi cardiovascolari, obesità e diabete.

E un discorso simile può essere fatto sull’alcol, coinvolto in oltre 200 patologie e responsabile del 6% delle morti a livello globale.

Perché allora ci piacciono bevande come caffè e birra? Davvero siamo attratti dal loro sapore, o c’è qualcos’altro? Comprendere le motivazioni dietro queste scelte è essenziale per sviluppare strategie mirate e promuovere comportamenti alimentari più sani. O, quantomeno, più consapevoli.

Per rispondere a queste domande, un team della Nortwestern University ha condotto uno studio che ha coinvolto più di 370 mila persone. La ricerca ha comportato l’analisi del genoma dei partecipanti e il confronto con le loro abitudini relative al consumo di bevande.

Queste ultime sono state suddivise in bevande amare, come il caffè e gli alcolici, e bevande dolci, come succhi di frutta e altre bevande zuccherate. Lo scopo dello studio era quello di comprendere la relazione fra genetica e consumo di bevande, e i risultati emersi sono stati sorprendenti.

Contrariamente alle aspettative, infatti, le preferenze non erano vincolate tanto ai recettori del gusto quanto a geni riguardanti il consumo di caffeina e alcol. In pratica, la ricerca suggerisce che esiste un legame più profondo fra le nostre preferenze e la predisposizione genetica.

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