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venerdì 22 Novembre 2024
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Caffè e bar scoprono il futuro a Host

Un settore in ripresa ricco di 326.383 pubblici esercizi guarda con ottimismo alla rinnovata voglia di uscire espressa da tutte le generazioni, ma è consapevole della necessità di rinnovarsi. E già aspetta la 40a International Hospitality Exhibition, in scena dal 20 al 24 ottobre 2017

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MILANO – L’aroma sprigionato da una tazzina, nera e fumante, fa parte dell’immaginario multisensoriale italiano come l’inno di Mameli e il Colosseo.

Ma ancora di più fa parte dello scenario, e dell’immaginario, di Host. In Italia e nel mondo.

Non a caso il settore Bar si conferma tra i settori più vivaci sul fronte delle riconferme delle aziende. A 18 mesi dalla prossima edizione, che aprirà le porte dal 20 al 24 ottobre 2017 a fieramilano, ben il 65% dello spazio a disposizione è già occupato.

E, a riprova di un ambiente internazionale sempre più ricco, è ampio il parterre delle aziende estere ad oggi iscritte, con una buona rappresentanza da Spagna (19%), Svizzera (14%), Germania (12%) e Stati Uniti (9%).

Nell’area caffè, invece, sono le aziende italiane a mantenere la leadership delle riconferme. Per quanto riguarda l’estero, cambia la classifica ma non la provenienza dei più affezionati tra i “repeaters”, con Germania, Svizzera, Spagna e Stati Uniti, nell’ordine, a formare la “top 4” delle iscrizioni.

Ed è l’intero mondo del caffè lungo tutta la filiera, dal chicco al torrefattore, dalla macchina industriale a quella per espresso, dalla tazzina all’arredo all’intero format, nei suoi aspetti più di qualità e innovativi, che si incontrerà come ogni due anni a Host nell’ottobre 2017.

È infatti il Sic – Salone Internazionale del Caffè, il punto di riferimento del settore fin dalle prime, pionieristiche edizioni, che si svolgevano presso la Camera del Commercio di Milano negli anni ’50 del secolo scorso.

Oggi parte e anima di Host, è l’appuntamento irrinunciabile per chi ha a che fare con il mondo della tazzina, perché garantisce esposizione delle novità e formazione di altissimo livello e di taglio indipendente, insight unici sul mercato e degustazioni delle miscele più raffinate, gare di caratura mondiale ed eventi che vedono protagonisti baristas d’eccezione.

Lo si è visto nell’ottobre 2015 curiosando tra gli stand delle aziende espositrici: il caffè da commodity si sta trasformando in un attrattore per una clientela più attenta e informata, alla ricerca delle monorigini più pregiate e dei caffè specialty più preziosi, protagonisti a Host di degustazione d’alto livello.

Accanto alle proposte più classiche, rappresentate dai top player che “fanno” il mercato, c’era dunque anche la nicchia del “caffè gourmand”, peraltro in ascesa in tutto il mondo, perché l’International Hospitality Exhibition è sempre pronta ad accogliere le nuove tendenze.

Una panoramica a 360 gradi sul mercato, dall’azienda multinazionale al piccolo torrefattore locale, che è stata molto apprezzata dai numerosi buyer, giunti a Milano da tutto il mondo per questo appuntamento irrinunciabile.

La già ricca area del SIC che comprende Caffè Tea con Bar, Macchine caffè, Vending a cui si aggiunge quella del Gelato Pasticceria darà un’ampia e completa visione di un settore che sempre più si ibrida nei formati e nella proposta, ma non mancherà di entrare in sinergia con le altre due macroaree di Host, Ristorazione professionale con Pane, Pizza, Pasta; e Arredo e Tavola, integrandole e arricchendole di nuovi spunti.

È una formula che sarà ripresa e amplificata anche nel 2017, un’altra edizione pronta a cogliere le ultimissime evoluzioni. Il Sic nel 2015 ha aumentato gli spazi espositivi del 40% e ha visto la partecipazione di oltre 500 aziende.

Per il 2017 hanno già confermato la presenza nomi importanti, che meglio di chiunque altro daranno il polso del settore. Tra questi ci sono Andaluza De Cafes, Aromat Niederlassung Hamburg Der Dek Deutsche Extrakt Kaffee, Blaser Trading, Caffè Vergnano, Covim, Kimbo, Loring Smart Roast, Nordic Approach, Sandalj Trading Company, Torrefazione Portioli.

Accanto al caffè, com’è ormai tradizione, c’è una sempre più interessante e vivace sezione Tea, che va a soddisfare le esigenze di un cliente diverso, più focalizzato sul salutismo. Come dimostra l’avanzata del matcha, il tè verde con proprietà antiossidanti.

Secondo Euromonitor, le prospettive sono buone perché sempre più italiani sono desiderosi di sperimentare nuovi gusti, varietà e occasioni di consumo. Nel 2015 il tè nel nostro Paese è cresciuto in valore del 3% fino a raggiungere un giro d’affari di 355 milioni di euro, e del 2% a volume fino a 7mila tonnellate. Un settore che non mancherà di incontrare anche le esigenze dei buyer internazionali, che fanno riferimento a mercati più tradizionalmente votati a questa bevanda.

I “numeri” del caffè

Quanto vale invece oggi il settore del caffè? Partiamo dalla base, il caffè verde. Secondo ICO composite price il suo prezzo nel 2015 è calato a 124,67 centesimi di USD per libbra, -41% sul 2011. Meno pesante il deprezzamento della quotazione in euro (-26%) per effetto del cambio favorevole con il dollaro: 2,49 euro al chilogrammo, contro i 3,36 euro del 2011.

Una diminuzione che non arriva mai fino al costo di acquisto del caffè torrefatto, e dunque non va ad incidere sul prezzo della tazzina, sostanzialmente stabile (è cresciuto del 14% dal 2008 al 2015) con una media di 0,96 euro e un range che varia di città in città, dagli 1,07 euro di Bologna, Rovigo, Ferrara e Bolzano agli 0,74 euro di Bari.

Questo per un numero di tazzine di espresso consumate al bar in un anno in Italia davvero stratosferico: FIPE- Federazione Italiana Pubblici Esercizi ne stima oltre sei miliardi per un volume d’affari di 6,6 miliardi di euro, cappuccino compreso, e un consumo di 47 milioni di chilogrammi di miscela. Come a dire che un bar italiano serve in media 175 tra caffè e cappuccini al giorno, per un incasso di 184 euro.

Passando alla grande distribuzione, nel 2015, secondo i dati di Iri, le vendite di caffè sono calate a volume del 2,1% e sono aumentate a valore dell’1,9% a circa 1,2 miliardi.

La flessione riguarda tutti i tipi di caffè con quote dal -2 al -16%, con l’eccezione del porzionato che ha raggiunto i 200 milioni di vendite, in crescita del 21,3% sul 2014. Un exploit avvenuto a dispetto di un prezzo medio molto più alto: 48,6 euro al kg delle capsule (+3,2%) contro 10,7 euro del caffè tostato (+4,6%).

Accanto all’offerta del caffè al bar c’è il mondo del vending, che in Host trova una piazza privilegiata e ben rappresentata dalle aziende leader di settore, andando a soddisfare un’esigenza che ha quote interessanti di mercato. È una modalità di consumo sempre più diffusa e apprezzata per consumi rapidi ed efficienti.

Secondo Confida, Associazione Italiana Distribuzione Automatica, nel 2015 i 30 milioni di italiani che utilizzano i distributori automatici hanno generato un fatturato di circa 3,4 miliardi di euro (+3,1%) con 10,5 miliardi di consumazioni (+2,6% sul 2014).

Il dato comprende sia i distributori automatici tradizionali sia le macchine a capsule e cialde diffuse in case e uffici. Se aumenta la produzione di porzionato e capsule da parte delle torrefazioni, cresce anche il numero di piccole attività alimentari (panetterie, gastronomie, salumerie) attrezzate per la pausa pranzo, che cercano soluzioni automatiche ma “light” rispetto alla classica macchina da bar per offrire caffè ai clienti.

Tutti al bar

Nei bar al momento c’è una grande voglia di cambiamento. Secondo Fipe, se nel biennio 2015 – 2016 il 14% delle imprese ha dichiarato che acquisterà nuove attrezzature, nel triennio successivo la percentuale sale al 25%.

Automazione, personalizzazione, interattività e design: l’innovazione delle macchine da caffè, cuore pulsante di ogni bar, sta prendendo queste strade.

Da un lato avanzano le super-automatiche, che rendono accessibile la preparazione di una tazzina di qualità anche in Paesi senza una tradizione radicata di consumo e con operatori non sempre esperti.

Dall’altro le macchine tradizionali rimettono al centro la figura del barista, che diventa “maestro caffettiere” in grado di stabilire gusto e qualità agendo manualmente sui vari parametri.

Un altro filone visto tra gli stand dei leader di mercato a Host2015 è stato quello del risparmio energetico: macchine volte a ridurre al minimo i consumi, intelligenti, in grado di erogare un espresso di qualità senza inutili sprechi di risorse.

A Host c’erano macchine che si connettevano ad altri apparecchi, come il macinacaffè, o si avvalevano di touch screen, per una maggiore efficienza e velocità. Oppure che, grazie alla tecnologia, segnalavano in via remota i parametri di funzionamento e i dati di produzione della macchina e la facevano comunicare con il centro tecnico.

Sono solo alcuni esempi, perché Host è veramente “il” punto di riferimento dove poter toccare con mano, provare e valutare le novità presentate da tutti i top player del settore: nomi come Aequator Swiss Made Coffee Machines, Bianchi Industry, Cma Macchine Per Caffè, Flo, Gruppo Cimbali, La Marzocco, Nuova Simonelli, Rancilio Group, Wega Macchine per Caffè, Wmf Group, Thermoplan che, tra l’altro, hanno già confermato la loro presenza.

Sono innovazioni e prodotti che ben interpretano i nuovi trend del mercato, e che soddisfano le diverse necessità di un settore in netta evoluzione. Infatti la caffetteria al bar rappresenta oggi il 30% del fatturato complessivo, però il bar è anche tante altre cose: luogo di incontro, di scambio e di evasione, che piace anche alla generazione dei Millennials abituata a vivere e consumare fuori casa e in mobilità.

Secondo una recente analisi Trade Lab, a fine 2015 il 97% della popolazione italiana tra 16 e 65 anni dichiarava di frequentare il fuoricasa.

E proprio il bar tradizionale si confermava come il luogo più frequentato, davanti alle pizzerie.

Per accogliere questi nuovi consumatori, desiderosi di incontrarsi ma anche di vivere nuove, coinvolgenti esperienze multisensoriali, è bene essere pronti ad incontrare le loro esigenze, a comunicare secondo le loro modalità, social e tech.

Il mondo di Host non cessa mai di vivere e aggiornarsi, con un work in progress che si concretizza tramite eventi ad hoc, nel web e nei social, in un costante dialogo tra operatori che ogni giorno esplorano il proprio ambiente per cogliere nuove opportunità di business.

Per ulteriori informazioni: www.host.fieramilano.it

@HostMilano #Host2017

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