MILANO – Bernard Arnault, il capo di Luis Vuitton e della Lvmh (nel 2012 un giro d’affari di 28,1 miliardi di euro) ha pagato 20 milioni in più di quanto aveva offerto Prada, per l’80% del caffè di via Montenapoleone.
Lo storico proprietario Mario Faccioli non voleva vendere. Lo aveva detto più volte, nonostante un annuncio lo scorso inverno; ma da quando lo scettro è passato alle figlie Daniela e Paola, la transazione è arrivata subito.
Lvmh paga un caffè salato
E molto probabilmente passerà alla storia come uno dei caffè più cari della storia. A Bernard Arnault è costato quasi 33 milioni di euro. Cifra spesa per acquisire la proprietà dello storico caffè-pasticceria Cova nel centro di Milano.
I numeri, almeno secondo quanto ricostruito da ilmondo.it, sono contenuti nell’atto di cessione quote dello scorso 26 giugno; redatto nello studio milanese del notaio Renato Giacosa.
Queste vedono da una parte il compratore Lvmh Italia, braccio operativo nel nostro paese del colosso del lusso francese di Arnault; dall’altro la famiglia Faccioli. In quanto titolare del 100% di Pasticceria Confetteria Cova, la srl oggetto della vendita. La quale detiene il 100% della operativa Cova.
La vecchia proprietà
Le quote erano ripartite tra papà Mario Faccioli, la moglie Graziella Copeta e le figlie Daniela e Paola. Queste ultime detenevano ciascuna il 50% per nominali 5.200 euro. Gravate cadauna per 3.120 euro da diritto di usufrutto vitalizio a carico dei genitori.
Lvmh ha pagato Daniela e Paola con 4,1 milioni ciascuna per parte della proprietà diretta. (ceduta per 1.040 euro nominali). Poi con altri 12,3 milioni ciascuna la parte “mista” fra nuda proprietà e usufrutto. In totale, quindi, 32,8 milioni per l’80%.
Cioè 20 milioni in più di quanto aveva offerto Prada.
Un affare straordinario per i Faccioli che rimangono comunque soci di minoranza di Arnault
Daniela e Paola, infatti, avranno ancora la proprietà diretta del 20%. Ma un affare anche alla luce dei numeri della società acquistata. Pasticceria Confetteria Cova ha un patrimonio netto di 2,8 milioni e il controllo di Cova Montenapoleone è in bilancio a 1,5 milioni.
La società operativa nel’ultimo bilancio disponibile (2011) ha fatturato oltre 7 milioni; con un utile di circa 310mila euro.
Dal ‘94 aveva già aperto a Hong Kong. Ma Cova, fin dagli Anni 90, aveva già intrapreso la via dell’ internazionalizzazione. Con una pasticceria a Hong Kong, inaugurata nel 1994; con prodotti a marchio Cova in vendita nei franchisee di Hong Kong, Tokyo e Shanghai. Su navi da crociera e in alcuni locali storici italiani.
Attività familiari
Il gruppo Lvmh prosegue infatti nella sua strategia di acquisizione di realtà familiari;
mantenendo nel capitale e nel management delle società acquisite le famiglie fondatrici. Così da tramandare la cultura d’impresa e da garantire una migliore crescita.
È accaduto così negli ultimi anni per Fendi, con Carla Fendi e Silvia Venturini Fendi, per Emilio Pucci. Con Laudomia Pucci e infine per Bulgari, con Francesco Trapani e i fratelli Paolo e Nicola Bulgari.