lunedì 24 Febbraio 2025
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Caffè con etichetta “salutare” se ha meno di 5 calorie per 340 grammi, lo dice la FDA, la Food and drug administration degli USA

Sia la National Coffee Association (NCA) che l'American Heart Association (AHA) hanno emesso documenti a sostegno e di plauso di questo aggiornamento. Da notare che le linee guida riviste non includono soltanto il caffè: anche le bevande a base di acqua e tè sono considerate

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MILANO – Se ne parla spesso, ne scriviamo di frequente sul nostro quotidiano: “Ma il caffè fa bene?”. In generale la maggior parte degli studi è d’accordo sul fatto che la risposta sia: sì, ci sono dei benefici per la salute. Eppure, nonostante le molteplici evidenze scientifiche, ancora oggi le aziende produttrici di questa bevanda, sia in Italia sia all’estero, non hanno mai potuto proporre sulle confezioni delle loro miscele l’indicazione “salutare”. Almeno fino ad ora. Fino all’intervento della FDA americana.

Sì, perché secondo una delle massime autorità mondiali del settore, ovvero la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, che si occupa di alimentazione e farmaci, il caffè preparato in tutti i modi può essere ufficialmente etichettato come “salutare”, a patto che contenga meno di cinque calorie. Lo stesso vale anche per un pacchetto da 12 once, pari a 340 grammi.

Per ora la norma ha valore soltanto negli Stati Uniti, ma forse potrebbe rapidamente interessare anche l’Europa e l’Italia. Un’evento in evoluzione che va seguito con grande attenzione per i potenziali risvolti.

La norma aggiornata, la cui entrata in vigore è prevista per la fine di febbraio 2025, rientra nel tentativo della FDA di definire meglio come il termine “sano” possa essere applicato sulle etichette di alimenti e bevande.

Categorizzare un prodotto “sano”, così come ha scritto la FDA in una nota sulla norma  rivista, “Suggerisce che un alimento, grazie al suo contenuto di nutrienti, può aiutare i consumatori a mantenere sane abitudini alimentari”.

Sia la National Coffee Association (NCA) che l’American Heart Association (AHA) hanno emesso documenti a sostegno e di plauso di questo aggiornamento dell’FDA

Da notare che le linee guida riviste non includono soltanto il caffè: anche le bevande a base di acqua e tè sono considerate, persino quelle con ingredienti aggiunti, come aromi o dolcificanti ipocalorici o senza calorie, sempre purché contengano meno di cinque calorie a porzione da 340 grammi.

In una circostanziata dichiarazione William Murray, che è l’amministratore delegato della NCA, i torrefattori Usa, ha sostenuto che “Decenni di solide e indipendenti prove scientifiche dimostrano che chi beve caffè vive una vita più lunga, più sana e più felice.

Per questo la FDA sostiene che includere il caffè nella definizione di “sano” può aiutare i consumatori a scegliere bevande che aiutano a mantenere una dieta corretta”.

Tuttavia in un successivo post su LinkedIn, Murray è stato molto più cauto. Il numero 1 della NCA ha notato come ci siano ancora risposte su che cosa significhi l’annuncio della FDA per le aziende del caffè.

Concludendo Murray ha scritto: “Vi consigliamo vivamente di non affrettarvi ad usare il termine “salutare” per i vostri prodotti a base di caffè, almeno finché non avremo ulteriori informazioni”.

In proposito invece in Italia si dovrebbe ancor prima fare una riflessione a monte, anche sulla questione etichetta. Il fatto è che se nel nostro Paese, sulla base del DPR 470 del 1973, non è obbligatorio indicare il contenuto della miscela presente sui pacchetti al supermercato o nei negozi, è davvero la priorità poter scrivere che il caffè è salutare?

 

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