domenica 22 Dicembre 2024
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Caffè e cappuccino personalizzati? Il distributore automatico ti riconosce

Si chiamano smart vending, ricordano i gusti del cliente e rivoluzioneranno un mercato da 3,4 miliardi

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MILANO – Prepariamoci a dire addio a caffè e bevande sempre tutte uguali che escono dalle macchinette dell’ ufficio. Le smart vending, pronte a invadere un mercato che in Italia vale 3,4 miliardi di euro, coccolano il cliente, il quale potrà crearsi un menù tutto personale.

«Grazie ai monitor touch il distributore automatico permette più di cento combinazioni di prodotti – spiega Massimo Trapletti, presidente di Bianchi Vending, azienda bergamasca che progetta e mette sul mercato i distributori di nuova generazione – cappuccino con cioccolato o cannella, bevande a cui è possibile aggiungere granelle, muesli o sciroppi, con la possibilità di scegliere tra marche e sapori diversi. Facciamo vivere un’ esperienza alla Starbucks, a partire dal modello coffe-to-go con la bevanda chiusa da un tappo da consumarsi anche alla scrivania».

Ci sono già in commercio distributori a riconoscimento facciale: il cliente viene registrato e rimane memoria delle sue consumazioni, quindi dei suoi gusti. «Ciò permette di proporgli dei pacchetti su misura e magari, a livello di marketing, sconti o programmi fedeltà che lo faranno risparmiare» prosegue l’ imprenditore.

Secondo il quale, però, finirà anche l’ era del prezzo fisso su ogni prodotto: la personalizzazione delle scelte porterà quindi a un (possibile) aumento del pricing finale.

Insomma, tutto sta cambiando in un settore che, tra uffici, mense aziendali o scolastiche, aree di ristoro, sale d’ attesa in stazioni o metropolitane, conta su 800 mila distributori installati che nel 2015 hanno erogato 10,5 miliardi di consumazioni a 30 milioni di clienti.

Pagamento in remoto

Ancora molto grande è lo spazio di crescita per le smart vending, dotate di controllo a distanza per le ricariche dei prodotti e modalità di pagamento in remoto.

Già, perché anche il servizio conta molto. Ad esempio, sul lato del pagamento esistono app dedicate, senza contare il mondo delle carte elettroniche bancarie.

Insomma, «le smart vending rappresentano un’ ottima applicazione dell’ Internet delle cose – spiega Piero Lazzari, presidente di Confida, associazione del settore che raccoglie il variegato mondo della distribuzione -, siamo in grande crescita anche all’ estero».

E, a proposito di mense, in provincia di Vicenza sono già in cantiere sperimentazioni in alcune aziende per fornire pasti personalizzati (anche rispettando intolleranze alimentari) proprio attraverso le smart vending.

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