Caffè Borbone ha chiuso il 2024 con una crescita del 10% rispetto al fatturato di 300 milioni del 2023, quindi a 330 milioni che è un bel dire di questi tempi. Anche il mercato estero è in espansione: oggi rappresenta solo il 10%, ma l’obiettivo è portarlo in breve all’obiettivo del 25 per cento. Leggiamo di seguito l’articolo di Vera Viola pubblicato sul quotidiano Il Sole 24 Ore.
L’espansione di Caffè Borbone
CAIVANO (Napoli) – Scrive Vera Viola su Il Sole 24 Ore che in sei anni di investimenti continui finalizzati ad accrescere la capacità produttiva, che in totale ammontano a 70 milioni, Caffè Borbone ha triplicato la produzione e il fatturato. Intanto, diventa pienamente operativo il magazzino inaugurato ad agosto e si liberano spazi nello stabilimento di Caivano (Napoli) per un ulteriore incremento della produzione.
E a questo scopo si preparano nuove spese su cui l’azienda mantiene per ora stretto riserbo.
Secondo Il Sole 24 Ore la società napoletana, grazie alla mole di investimenti realizzata, chiude il 2024 con una crescita del 10% rispetto al fatturato di 300 milioni del 2023, quando già aveva messo a punto un incremento del 9,9 per cento.
Scrive Il Sole 24 Ore che intanto Caffè Borbone continua a sviluppare il canale della Gdo e a registrare ottime performance nelle vendite digitali, con incrementi sull’e-commerce ufficiale, su altre piattaforme specializzate e su Amazon. Anche il mercato estero è in espansione: oggi rappresenta solo il 10%, ma l’obiettivo è portarlo in breve al target del 25 per cento.
Nata a Napoli nel 1997, l’impresa che produce Caffè Borbone è stata tra le prime aziende a immettere sul mercato la cialda al 100% compostabile, ponendo l’accento sul concetto di sostenibilità.
Il Sole 24 Ore riporta poi che dal 2018 la società entra a far parte del gruppo Italmobiliare, che detiene il 60% del capitale, mentre il restante 40% rimane al fondatore Massimo Renda.
Negli ultimi tre anni, poi, l’azienda guidata dal top manager Marco Schiavon ha accelerato su transizione green e sostenibilità.
Caffè Borbone, che è tra i maggiori produttori di cialde compostabili, con il proprio marchio e per altri brand, ha realizzato impianti fotovoltaici che soddisfano l’intero fabbisogno aziendale.
Aggiunge Il Sole 24 Ore che, dall’arrivo di Italmobiliare nel 2018, questa ha supportato la holding nel suo impegno per la riduzione delle emissioni in linea con la Science Based Targets Initiative (SBTI).
A gennaio 2024 ha consolidato le iniziative sostenibili già attivate negli anni formalizzando la sua adesione diretta agli SBTI e dando quindi inizio al percorso individuale di riduzione delle emissioni sia a breve termine, entro il 2030, sia net-zero entro il 2050.
La strategia adottata prevede il coinvolgimento dei partner della filiera, un sistema di monitoraggio dei dati accurato, e la predisposizione di report Esg conformi agli standard europei e internazionali.
Molta attenzione è stata riposta anche sulla certificazione del caffè. “Utilizziamo esclusivamente materia prima certificata – spiega l’ad Schiavon come riportato da Il Sole 24 Ore – esercitando un controllo molto stretto sia sulle pratiche agronomiche che sulla qualità del lavoro. Anche rispetto alla legge sulla deforestazione, che impone di utilizzare caffè solo di aree in cui non ci sono foreste, ci siamo attivati per applicarla in anticipo rispetto al termine del 2026″.
Il Sole 24 Ore conclude che nell’anno appena iniziato Caffè Borbone conta di fare assunzioni a Caivano allo scopo di realizzare un ulteriore incremento della produzione. Tutto ciò è legato anche ai nuovi investimenti che sono allo studio anche nell’ambito della cabina di regia della Zes Unica per il Mezzogiorno.