In sei anni di investimenti, con circa 70 milioni di euro, Caffè Borbone ha triplicato produzione e fatturato. L’azienda acquista da circa 900 fornitori in tutto il mondo, prevalentemente italiani e di cui circa un terzo campani: tutto ciò è pari a un indotto nel Bel Paese di 160 milioni di cui 60 milioni nella regione.
Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Davide Madeddu per il quotidiano Il Sole 24 Ore.
L’espansione di Caffè Borbone in Campania
NAPOLI – Il dato è positivo. E registra una crescita importante. Il distretto del caffè e dei confetti del napoletano cresce nel 2024 del 9,7%, con il secondo e terzo trimestre che si distinguono per un incremento rispettivamente del +18,2% e +12,7%. A certificarlo è l’Osservatorio sui distretti industriali di Intesa Sanpaolo.
Un settore che non sembra conoscere crisi e che guarda al futuro in un’ottica in cui la ricerca della qualità convive con la sostenibilità e l’innovazione. Concetto ribadito da Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone che parla di successo a Il Sole 24 Ore “frutto di una tradizione radicata, unita a una forte spinta all’innovazione”.
In sei anni di investimenti senza sosta e con l’obiettivo di accrescere la capacità produttiva, (si tratta di circa 70 milioni di euro) l’azienda ha triplicato la produzione e il fatturato e opera con il magazzino inaugurato ad agosto, oggi pienamente operativo.
“Da sempre, Caffè Borbone punta sulla qualità del prodotto che è strettamente legata al rispetto della tradizione napoletana del caffè e sulla capacità di intercettare le esigenze di un mercato in continua evoluzione – dice Schiavon sempre a Il Sole 24 Ore -. Poniamo inoltre tantissima attenzione alla fase di ricerca e sviluppo, che è fondamentale per innovare e per rendere al pubblico un caffè di ottima qualità che piace al consumatore, campano, italiano ed estero”.
Tradizione che fa il paio anche con l’innovazione e tutti gli accorgimenti da seguire per conservare la qualità del prodotto.
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