MILANO – Il consiglio di amministrazione di Italmobiliare S.p.A., che ha una partecipazione al 60% in Caffè Borbone dal 2018, ha esaminato e approvato il bilancio consolidato e il progetto di bilancio della società al 31 marzo 2023. I ricavi e proventi consolidati del Gruppo Italmobiliare nel primo trimestre 2023 sono pari a 138,5 milioni e registrano un incremento di 8,3 milioni di euro (+6,4%) rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente principalmente grazie a Caffè Borbone (+10,8 milioni di euro).
Come detto dal 2018 la torrefazione di Caivano (Napoli) è controllata per il 60% da Italmobiliare, la finanziaria milanese della famiglia Pesenti, che rilevò il pacchetto per 140 milioni dal fondatore e attuale presidente Massimo Renda che tutt’ora detiene il restante 40%.
La chiusura del trimestre di Italmobiliare
In calo il margine operativo lordo (che si attesta a 7,6 milioni di euro) e il risultato operativo (-0,9 milioni di euro), principalmente per la riduzione della marginalità di Italmobiliare S.p.A. (che nel primo trimestre 2022 aveva beneficiato della distribuzione straordinaria di dividendi in larga parte legati alla dismissione della partecipazione di Sirap e all’anticipata distribuzione dei dividendi di Capitelli e Italgen).
La perfomance da record di Caffè Borbone
Nel primo trimestre dell’anno, le portfolio companies industriali di Italmobiliare registrano ricavi aggregati di 522,2 milioni di euro, in crescita del 6,3% rispetto al primo trimestre del 2022.
Da notare subito l’eccellente performance di Caffè Borbone che – pur confrontandosi con un ottimo primo trimestre 2022 – vede crescere i ricavi (+16,3%), trainati dalla formidabile performance del canale digitale e dei negozi specializzati, e il margine operativo lordo (+20,2%), che aumenta nonostante il perdurare del contesto sfidante a causa dell’elevato prezzo delle materie prime.
Nello specifico
Nel corso del primo trimestre Caffè Borbone ha posto le basi per un ulteriore sviluppo delle vendite all’estero attraverso la costituzione della newco Caffè Borbone America Corp, che opererà sul mercato statunitense.
La newco ha acquisito – a fronte di un esborso complessivo pari a 2,3 milioni di euro, di cui 0,5 milioni di euro differiti – gli asset necessari all’avvio delle attività dalla precedente società di proprietà di terzi, attraverso la quale Caffè Borbone serviva il mercato americano.
Il primo trimestre del 2023 si è chiuso molto positivamente, con ricavi per 77,2 milioni di euro in crescita del 16% rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Inoltre, a marzo è stato registrato il record storico di fatturato mensile, che ha superato per la prima volta la soglia di 30 milioni di euro di fatturato lordo.
A livello di canali, continua la traiettoria di sviluppo della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), che cresce del 17%, quasi il doppio rispetto alla crescita media del mercato (+9,6%, fonte Nielsen).
Estremamente positiva anche la performance del canale digitale – con le vendite sull’e-commerce diretto di Caffè Borbone, su Amazon e sui portali on-line specializzati in crescita del 48% – e dei negozi specializzati serviti in diretta, che crescono nel trimestre del +30%.
Il margine operativo lordo si attesta a 20,5 milioni di euro, in aumento del 20% rispetto all’esercizio precedente, dimostrando la capacità della società di mantenere la marginalità su livelli significativi anche in un contesto molto sfidante per il prezzo del caffè crudo, ancora su livelli elevati.
La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2023 è negativa per 4,7 milioni di euro, con una generazione di cassa* positiva nel trimestre per 17,2 milioni di euro se si neutralizza l’impatto una tantum nel periodo della sopracitata operazione in America.
*Ricordiamo che il Free Cash Flow (generazione di cassa) è determinato come differenza fra la posizione finanziaria netta al 31 marzo 2023 e quella dell’esercizio precedente al lordo degli eventuali dividendi distribuiti, degli aumenti/restituzioni di capitale, dell’impatto di operazioni non ricorrenti e degli effetti derivanti dall’applicazione del principio contabile IFRS16.
Il net asset value di Italmobiliare S.p.A.
Escludendo le azioni proprie, risulta pari a 2.029,6 milioni di euro (2.029,1 milioni di euro al 31 dicembre 2022); la performance netta è pertanto positiva per 0,5 milioni di euro.
Al 31 marzo 2023 il NAV per azione (escluse le azioni proprie) è pari a 48,0 euro invariato rispetto all’analogo valore al 31 dicembre 2022.
La posizione finanziaria netta di Italmobiliare S.p.A. è positiva e passa da 151,5 milioni di euro al 31 dicembre 2022 a 146,5 milioni di euro a fine marzo 2023. Tra i principali flussi si segnalano gli impieghi al netto dei rimborsi in fondi di private equity (-1,9 milioni di euro), l’investimento nelle partecipazioni in portafoglio (-7,5 milioni di euro) e il pagamento di imposte (-1,2 milioni di euro), parzialmente compensati dalla vendita di azioni HeidelbergCement (+6,5 milioni di euro).
Il Consiglio di amministrazione, ha inoltre adottato il Regolamento del piano di incentivazione a lungo termine ‘Piano di phantom stock grant Italmobiliare 2023-2025’ approvato dall’assemblea dello scorso 27 aprile e ne ha deliberato l’assegnazione a favore del Consigliere delegato-direttore generale, dei dirigenti con responsabilità strategica e di altri manager della società.