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sabato 02 Novembre 2024
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Caffè bio: mantiene giovani e rallenta il decadimento grazie ai fitonutrienti

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MILANO – Il caffè bio è ormai entrato di diritto tra i cosiddetti “longevity food“.Quegli alimenti che, grazie ai fitonutrienti che contengono, sono in grado di mantenere giovani le cellule e rallentare i processi di decadimento dei tessuti.

Ma per essere davvero una bevanda antiage, il caffè deve essere biologico e naturale. Lavorato cioè senza l’utilizzo di solventi chimici. Solo così si mantengono intatti i suoi “composti fenolici”, una famiglia di antiossidanti che stimolano il sistema immunitario e proteggono il DNA dall’attacco dei radicali liberi.

Caffè bio: da bere sino a tre tazze al dì

La dose di caffè bio per mantenere giovani le cellule è di 2-3 tazzine al giorno. Così si prevengono le malattie tipiche dell’invecchiamento, come il Parkinson, e si sostiene l’attività del cuore.

Meglio il caffè in grani, ma sempre bio!

La scelta migliore è quella di acquistare i grani di caffè bio nelle torrefazioni o nei negozi di alimenti biologici. Macinarli al momento. L’aroma sarà più persistente e le sostanze volatili che rimangono nella tazzina (sono anch’esse dei potenti antiossidanti), saranno maggiori, a beneficio delle cellule.

Se invece si opta per un caffè bio già macinato, la tecnica migliore per la conservazione è il barattolo di vetro. (oppure anche metallico). Basta che sia dotato di un coperchio a chiusura ermetica. In questo modo l’aroma viene mantenuto intatto, insieme a tutto il contenuto di antiossidanti del caffè

Il caffè espresso ha meno caffeina

Per quanto riguarda il tipo di preparazione, è bene sapere che l’espresso del bar è quello che contiene minore quantità di caffeina rispetto a quello della moka. Soprattutto rispetto al caffè americano; si tratta però di un caffè “concentrato”, di cui è bene non abusare.

Quando si utilizza la moka, bisogna ricordarsi di toglierla dal fuoco non appena il caffè inizia a “gorgogliare”. Se lo lasciamo bollire troppo, infatti, potrebbe liberare diperteni, sostanze lipidiche che aumentano il colesterolo nel sangue.

Niente zucchero per addolcirlo

L’unica “pecca” del caffè (compreso quello bio) è che fa parte degli alimenti acidificanti. Proprio per questo non bisogna eccedere nel consumo e bisognerebbe evitare di zuccherarlo. Lo zucchero e i dolcificanti in generale abbassano ulteriormente il pH fisiologico, causando infiammazione. Al posto dello zucchero si può utilizzare un goccio di latte di mandorla o di riso.

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