MILANO – Scritto da Andrea Principe su urbanpost.it, un articolo che sottolinea bene la grandezza del made in Italy, questa volta rappresentato da Caffè Barbera. Un’azienda che ha sancito da poco il suo successo, testimoniato dalle 20 aperture effettuate in Asia nell’arco di soli tre anni. Sì, perché Caffè Barbera ha conquistato finalmente l’Oriente. Dimostrando anche in questa occasione, il forte interesse del mercato asiatico all’Italian concept.
A quel know how che alcuni italiani sembrano far fiorire all’estero riscuotendo incredibili successi. È questo insomma il caso di Caffè Barbera, un’azienda storica del caffè nel panorama italiano che è diventata anche un franchising.
Con sedi in Asia, Europa, Africa e America. Non solo prodotti, ma bar distribuiti nei punti più svariati del globo e che raccolgono una folta clientela locale.
Con 20 aperture in soli 3 anni negli Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman, Giordania, Kurdistan, Pakistan, Morocco, il brand nel 2019 avrà ben 60 punti aperti con 10 di essi già in cantiere.
Un nuovo Starbucks Italiano?
Proprio come Starbucks, più che bar, i Caffè Barbera sono diventati punti d’incontro, di studio, di lavoro. Se da un lato si va contro la concezione italiana di bar, dall’altra si porta l’italianità nel mondo attraverso un caffè pregiato. Con una tradizione lunga secoli.
Per risalire alle origini del mondo Barbera bisogna guardare al 1870
Quando, in Sud Italia, il primo capostipite dell’impero Barbera, Domenico Barbera, dà inizio a quella che è identificata come la più antica torrefazione d’Italia. Dopo 6 generazioni il marchio si propaga a vista d’occhio riscuotendo una vittoria dopo l’altra.
Arrivato alla sua sesta generazione con il giovanissimo Elio Barbera, questo caffè pregiato diventa mondiale e si propone come simbolo del successo del concept italiano nel mondo.
«Cerchiamo di portare un touch italiano nel mondo, e per la formazione del nostro staff effettuiamo instore training. Ci sono esperti per ogni categoria (chef, baristi, camerieri ecc.) che volano nel luogo indicato per guidare un percorso formativo di 2 settimane. Successivamente, per verificare che la sede appena aperta sia allineata alla nostra vision, effettuiamo controlli regolari ogni 3 mesi per il primo anno», dice Elio Barbera.