L’export del Friuli Venezia Giulia è in crescita. Nel secondo trimestre si è giunti ad un livello di 900 milioni di euro di esportazioni con un tasso di crescita del 25,1%. Tra gennaio e giugno i distretti della regione hanno superato 1,6 miliardi di euro di export (+24,8%) grazie ai settori del vino e del caffè. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul portale Friulioggi.
L’export del Friuli Venezia Giulia
TRIESTE – Vola l’export del Friuli Venezia Giulia che, nel secondo trimestre ha toccato livelli record con 900 milioni di euro di esportazioni, pari a un tasso di crescita del 25,1%. I dati sono quelli del Monitor dei distretti industriali del Triveneto al secondo trimestre 2022, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo.
Tra gennaio e giugno i distretti del Friuli Venezia Giulia hanno superato 1,6 miliardi di euro di export (+24,8%) trainati dai distretti del mobile e dai distretti dei vini e del caffè.
I distretti del Veneto che hanno toccato i 16,5 miliardi di euro hanno realizzato un incremento del 17,1% grazie alla ripresa diffusa dei distretti del sistema moda, con in testa l’Occhialeria di Belluno e l’Oreficeria di Vicenza.
Nel Trentino-Alto Adige la crescita delle esportazioni, che hanno superato i 2,6 miliardi di euro, è stata del 7%, mantenendo un ritmo costante nei due trimestri rispetto all’anno precedente, grazie alla crescita della Meccatronica di Trento.
La brillante performance dei distretti del Triveneto nel primo semestre 2022 non mostra al momento segnali recessivi rispetto allo shock energetico, grazie alla capacità delle imprese di introdurre strategie di efficientamento e di risparmio energetico e di mantenere alta la produzione per soddisfare le commesse inevase.
I mercati esteri
I principali mercati di sbocco si concentrano nell’Europa occidentale e nel Nord America (rispettivamente il 49% e il 15% del totale dell’export nel primo semestre 2022). Le aree geografiche trainanti sono state il Nord America (+31,3%), il Medio Oriente (+31,1%) e l’America Latina (+28,1%).
Al calo provocato dal conflitto russo ucraino (-78,5 milioni di euro tra Russia e Bielorussia) si sono contrapposte delle crescite considerevoli su mercati quali Turchia (+77 milioni di euro pari a +39,4%) ed Emirati Arabi Uniti (+90 milioni di euro pari a +44%).
L’export nei distretti del Friuli Venezia Giulia
Nel secondo trimestre del 2022, i sei distretti del Friuli Venezia Giulia hanno segnato la migliore performance di crescita tra i distretti del Nord, toccando il livello record trimestrale di 900 milioni di euro di esportazioni, pari a un tasso di crescita del 25,1%, in ulteriore accelerazione rispetto al primo trimestre. Determinante il contributo delle vendite negli Stati Uniti che nel primo semestre 2022 sono cresciute del 61,8%, e delle esportazioni verso Regno Unito (+30,9%), Francia (+16,4%) e Germania (+22,1%).
Nel primo semestre 2022, i due distretti del mobile e della filiera del legno hanno registrato i livelli di crescita più elevati: il Mobile e pannelli di Pordenone (+30,2% pari a +182,2 milioni di euro) con un balzo delle vendite negli Stati Uniti (+73,4%), Regno Unito (+29%), Canada (+135%) e Spagna (+52,6%). Le sedie e complementi di arredo di Udine (+20,6% pari a +65,3 milioni di euro) recuperano a doppia cifra anche rispetto allo stesso periodo del 2019, grazie ai brillanti risultati di vendita nel Regno Unito (+53%), negli Stati Uniti (+ 26%) e in Germania (+16%).
Le variazioni delle esportazioni a prezzi correnti assorbono l’impatto inflattivo causato dal rincaro del legno, che ha costretto le aziende del mobile a rivedere al rialzo i listini. Nel prossimo futuro possono aprirsi nuove prospettive per l’ampliamento dei mercati della filiera del mobile e del legno sia in termine di nuovi utilizzi della materia prima (ad esempio per le sue proprietà nella coibentazione termica delle abitazioni) sia di apertura di nuovi mercati di sbocco finora considerati di frontiera come quello ad esempio africano.
Il caffè e il vino
I vini e distillati del Friuli nel primo semestre 2022 sono cresciuti del 46,0% (+32,9 milioni di euro), segnando una maggiore dinamicità sui mercati esteri rispetto a quella degli altri distretti vitivinicoli italiani, grazie al traino di Stati Uniti (+74%), di Germania (+55%) e della ripresa del Regno Unito (+124%) dopo la battuta d’arresto delle esportazioni del 2021.
Il caffè di Trieste registra una forte crescita (+28,3% pari a 28,8 milioni di euro) grazie al contributo di Stati Uniti, Grecia e Cina.
La competitività del distretto triestino si gioca sulla ricerca continua della qualità (il genoma della pianta di caffè arabica è stato mappato nel distretto) e nella diversificazione del business che nel tempo si è spostato sempre più dalla ristorazione all’uso domestico.
Nonostante il costo del caffè verde sia raddoppiato rispetto alla media storica e sia aumentato anche il costo della tazzina di caffè, i principali operatori del distretto confidano sul mantenimento dei livelli delle vendite nel medio termine grazie alle abitudini di consumo consolidate.
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