MILANO – Settimana in ripresa per i futures del caffè arabica. A New York, il contratto per scadenza dicembre ha guadagnato 215 punti nella seduta di venerdì 18 ottobre chiudendo l’ottava a 257,30 centesimi: 525 punti in più rispetto a venerdì 11 ottobre. A Londra, il contratto per scadenza gennaio è cresciuto marginalmente (+$17) nell’ultima seduta della settimana terminando a 4.615 dollari: $63 sotto la chiusura del venerdì precedente.
I prezzi hanno trovato nuovo supporto negli ultimi aggiornamenti meteo dal Brasile e dal Vietnam. Il parziale indebolirsi del dollaro, in discesa dai massimi dei giorni precedenti ha ulteriormente alimentato le ricoperture.
In Brasile, il quadro meteo nelle aree del caffè arabica si è fatto più pessimistico e prevede ora, per questa settimana, soltanto precipitazioni sparse e non più diffuse, come indicato in precedenza.
Gli esperti sul campo sostengono inoltre che le piogge potrebbero essere arrivate troppo tardi e che il potenziale del prossimo raccolto rischia di essere ormai compromesso, anche qualora vi fosse una buona fioritura, a causa della siccità di quest’anno, che è stata la peggiore dai primi anni ottanta.
A dimostrare la gravità del problema, i dati raccolti sul campo da Fundação Procafé a fine settembre, che evidenziano un deficit di umidità del suolo sino a 250 mm rispetto ai livelli ideali, uno dei peggiori dati di sempre.
L’irrigazione, dove presente, non è stata in grado di alleviare questo deficit, poiché molti corsi d’acqua si sono prosciugati, come riportano varie testimonianze raccolte nel Cerrado Mineiro tra i produttori di arabica.
Viste le difficoltà, alcuni produttori hanno optato per la potatura drastica degli arbusti (esqueletamento), una pratica volta a stimolare il recupero delle piante che le rende però improduttive nell’annata successiva.
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