domenica 22 Dicembre 2024
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Espresso al ristorante: “Mancano formazione, attrezzatura e cultura”

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MILANO – L’eterna questione dell’espresso al ristorante resta un punto delicato che ancora genera diverse discussioni. Questo momento a chiusura pasto, continua ad essere il tallone d’Achille della ristorazione anche di alto livello. La tazzina soffre ancora di diverse criticità, che lo rendono deludente e non all’altezza di un menù invece ricercato sia nella preparazione che nella materia prima.

Caffè al ristorante: le ragioni dietro la scarsa qualità

I problemi ci sono e sono reali: l’assenza di personale qualificato, la difficoltà anche per questioni di spazio. Oltre che di costi a impostare l’attrezzatura adeguata in cucina. Oppure la bassissima produzione giornaliera rispetto a una bar.

Tutti questi elementi rendono la produzione di un buon espresso al bar questione non facile da risolvere, e generalmente costosa. “È nostro compito fare arrivare il messaggio che il caffè, così come qualunque altro prodotto servito, necessità di conoscenza, attenzione e rispetto.

Dobbiamo partire dagli chef che poi a loro volta devono formare personale che abbia la giusta professionalità per servire un caffè di qualità anche al ristorante” dice Fabrizio Corti, Product Specialist di Modbar.

Cambierà qualcosa in Italia dopo l’arrivo di-Starbucks?

“Il nostro auspicio è che Starbucks possa essere un acceleratore attorno al mondo del caffè, alla sua conoscenza e alla diffusione in Italia. Speriamo infatti che sempre più player inizino a perseguire un discorso di qualità nel caffè”.

Una soluzione al dilemma è il monoporzionato

Che diventa sempre più di qualità per mantenere il prodotto fresco fino al momento dell’uso (ciò che rende difficoltoso l’utilizzo di caffè in grani al ristorante, viste le minore quantità trattate) ma anche più sostenibile.

Il packaging dunque diventa sempre più importante anche per l’industria del caffè.

Spiega Véronique van Zyl, Head of Marketing Foodpack & Beverage della finlandese Ahlstrom-Munksjö

“Nel nostro settore la principale innovazione di prodotto riguarda il confezionamento: mentre i consumatori si aspettano la convenienza del formato monoporzione in capsule e cialde, o anche bustine, sono preoccupati della questione ambientale. Quindi le novità si concentrano sul mantenimento delle prestazioni tecniche unite a un fine vita sostenibile, che di solito riguarda la compostabilità”.

Possiamo dunque aspettarci un caffè migliore alla fine della prossima cena fuori casa?

Forse è solo una questione di tempo perché in un ristorante medio la qualità della tazzina migliori. La concorrenza è agguerrita, e i clienti, oggi, si aspettano di più.

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