domenica 22 Dicembre 2024
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Caffè al posto delle iniezioni di insulina nei pazienti diabetici: ecco come

Le iniezioni di insulina potrebbero essere sostituite da una semplice assunzione di caffè: l’invenzione di alcuni scienziati svizzeri

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Le iniezioni di insulina salvano la vita alla stragrande maggioranza delle persone costrette a convivere con le patologie diabetiche. Ma si tratta di una routine assillante e dolorosa. Qualunque paziente sarebbe disposto a provare rimedi alternativi per evitare di utilizzare questo vecchio – ma vitale – metodo.

Secondo alcuni ricercatori svizzeri, una soluzione potrebbe essere rappresentata da una bevanda di uso comune: il caffè. Un semplice espresso, quindi, potrebbe davvero sostituire le iniezioni di insulina e salvare i pazienti diabetici? Scopriamo come.

Un impianto sottopelle

Chiaramente gli scienziati non dicono di dover necessariamente aumentare il consumo di caffè, ma ritengono che la vita di molti diabetici possa essere semplificata grazie all’uso di un impianto sottocutaneo che contiene migliaia di cellule. Queste sarebbero in grado di rilasciare particolari composti nel momento in cui rilevano determinate quantità di caffeina nel sangue.

Gli studi

Gli scienziati hanno eseguito diversi studi su modello animale (topi diabetici) e hanno dimostrato come l’impianto sottopelle può essere facilmente attivato dalla caffeina presente in una tazzina di caffè, nel tè o in alcune bevande energetiche. Una volta attivato, l’impianto mette a disposizione dell’organismo un farmaco che controlla i livelli di zucchero nel sangue.

Più caffè, più farmaco

Per testarne efficacemente il funzionamento, gli scienziati hanno provato a somministrare ai roditori del caffè più forte, osservando come il rilascio del farmaco aumentasse naturalmente. «Potresti integrarlo completamente nel tuo stile di vita. Prendi un tè o un caffè al mattino, un altro dopo il pranzo e un altro a cena, a seconda di quanto medicinale hai bisogno per mettere a posto i livelli di glucosio», spiega Martin Fussenegger, coordinatore dello studio.

Sono necessari ulteriori studi

Nonostante gli ottimi risultati ottenuti dallo studio, saranno necessarie ulteriori ricerche prima della messa in commercio. Gli scienziati parlano, mediamente, di dieci anni. Se il tutto verrà confermato, però, molti pazienti potranno finalmente avere a disposizione un approccio alternativo alle iniezioni di insulina ma anche pratico, sicuro ed efficace. «Potresti riavere la tua vita normale. L’impianto potrebbe durare da sei mesi a un anno prima di dover essere sostituito», continua Fussenegger.

Come funziona?

Il dispositivo creato dagli scienziati è tanto semplice quanto efficace. Per realizzarlo, i ricercatori hanno prima preso delle cellule umane modificate allo scopo di produrre un farmaco antidiabetico denominati GLP-1. Quest’ultimo stimola le cellule beta del pancreas a produrre insulina, un ormone in grado di mantenere equilibrati i livelli di zucchero nel sangue. Le stesse cellule contengono una sorta di circuito che rileva la presenza di caffeina in circolo nel torrente ematico. Nel momento in cui tale sostanza viene rilevata, esse si attivano per produrre GLP-1.

Quasi come il caviale

L’impianto sottocutaneo, ideato dai ricercatori, è formato da migliaia di capsule gelatinose, ognuna delle quali contiene centinaia di cellule.

«Quando li inietti sotto la pelle, si attaccano insieme come fossero caviale», racconta Fussenegger. Secondo lo studioso, il trattamento che richiede determinate dosi di caffeina potrebbe non funzionare per chiunque, ma è molto ottimista sul fatto che molti pazienti potranno migliorare la qualità della loro vita.

«Potrebbe essere un bel miglioramento nella vita di tutti i giorni per queste persone. Non conosco molti che non bevono né tè né caffè», conclude. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Nature Communications.

Stefania Del Principe

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