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mercoledì 26 Giugno 2024
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Caffè a 50 centesimi con la tazzina portata da casa, gli esercenti di Napoli: “Solo un modo per farsi pubblicità”

Gennaro de Rosa, titolare Dolceria di via Giulio Cesare a Napoli, rivela al quotidiano Roma: "A noi la tazzina viene 40-50 centesimi per ogni otto grammi di miscela, quanti ne contiene un espresso. A questi vanno aggiunti gli altri costi: manodopera, zucchero, elettricità ed acqua. Senza nulla togliere alla qualità della miscela usata dai due bar, mi sembra più un fatto per attrarre clienti che altro"

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In un bar di Venafro a Isernia, in Molise, è possibile pagare un espresso 50 centesimi a patto che si porti la tazzina direttamente da casa (ne abbiamo parlato qui). L’iniziativa ha avuto un forte riscontro anche in un bar di Ivrea, sempre in provincia di Isernia, e si sta allargando a macchia d’olio in tutto lo Stivale. Tuttavia a Napoli il progetto non sembra godere di popolarità tra gli esercenti.

“È solo un modo per farsi pubblicità, ma in pratica non ha nessuna consistenza.  È un’operazione mediatica, fuori ogni logica di mercato”, afferma al quotidiano Roma Pasquale Agrillo, titolare del bar-pasticceria Agrillo a piazza Sannazaro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Eduardo Cagnazzi per il quotidiano Roma.

L’iniziativa della tazzina di caffè da casa: i dubbi dei titolari del bar a Napoli

NAPOLI – Il caffè al bar a 50 centesimi se porti la tazzina da casa. È il ricorso all’intelligenza pratica contro la crisi economica e climatica ideata dai proprietari di due bar di Venafro, in provincia di Isernia, e di Ivrea; un’iniziativa che sta facendo scuola anche in altre zone d’Italia. Per i titolari dei due bar è un modo per promuovere la sostenibilità ambientale riducendo l’uso di bicchierini monouso, consentire il risparmio di acqua calda e detersivi oltre che abbattere i costi.

A risparmiare sarebbe anche il cliente che con pochi centesimi potrebbe fare colazione a prezzo ridotto visto che molti esercizi stanno adeguando i prezzi a causa della congiuntura internazionale che colpisce le materie prime ed i trasporti costretti a circumnavigare Suez.

Anche a Napoli la tazzina al banco sta aumentando a macchia di leopardo, ma l’idea dei due bar di Ivrea e Venafro non piace a nessuno. In città c’è ancora chi fa pagare la tazzina 1 euro, ma diversi esercizi hanno già adeguato i prezzi portando fino a 1,20- 1,50 euro sul Lungomare.

“È solo un modo per farsi pubblicità, ma in pratica non ha nessuna consistenza. È un’operazione mediatica, fuori ogni logica di mercato”, sbotta Pasquale Agrillo, titolare bar-pasticceria Agrillo a piazza Sannazaro. “E poi quale risparmio ricaverebbe il titolare del bar? Cinquanta o poco più centesimi ogni espresso?”.

“Mi sembra poco, tenuto conto che noi paghiamo 67 euro ogni tre chilogrammi di miscela di ottima qualità. Quale sarebbe il guadagno? E poi i clienti dovrebbero riportare a casa in tasca o in una busta di plastica la tazzina usata?” conclude Agrillo.

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