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Caffarel: biometano dai rifuiti organici dei gianduiotti grazie all’accordo con Acea

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LUSERNA SAN GIOVANNI (Torino) — Acea Pinerolese Energia ha stretto un accordo di fornitura di biometano da rifiuti organici con il gruppo Lindt & Sprungli. Che consentirà di trasformare lo stabilimento a Luserna di Caffarel, marchio premium della multinazionale svizzera, in un’area produttiva Zero emissioni.

Lo stabilimento Caffarel si estende su una superficie di 20 mila metri quadrati, esporta in oltre cinquanta Paesi del mondo occupando circa 400 persone.

L’azienda utilizzerà il biometano ricavato con un metodo innovativo dal trattamento anaerobico dei rifiuti organici. L’obiettivo? Produrre calore per di più finalizzato al funzionamento della fabbrica.

Modello di economia circolare

«Il nostro impianto – spiega l’amministratore unico di Acea Pinerolese Energia Francesco Carcioffo – è una struttura innovativa. Inoltre è un modello di economia circolare. Siamo contenti che una grande azienda partecipi. E che il beneficio in energie rinnovabili prodotte venga sfruttato da Caffarel del Gruppo Lindt. Per diventare Zero Emission».

Acea Pinerolese è stata infatti la prima realtà in Italia a produrre biometano dal trattamento di rifiuti organici nel dicembre 2014.

Accordo importante

«Per una realtà come Caffarel, da 192 anni sinonimo di cultura del cioccolato d’autore; dove il senso di appartenenza è ancora molto forte; così come il legame con il territorio della Val Pellice – dice l’amministratore delegato di Caffarel Marco Villa. Questo accordo è un passo molto importante per il futuro dell’azienda.

Alessandro Ragazzo

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