giovedì 19 Dicembre 2024
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Cafezal in Via San Gregorio, via al polo produttivo per panificio e pasticceria senza dimenticare lo specialty

Novità più grande, la cura della viennoiserie, senza il bisogno di andare a copiare le idee dei colleghi in zona, ma giocando su soluzioni artigianali, anche vegani e attenti alle intolleranze

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MILANO – Si torna in zona Porta Venezia – dove già dei grandi nomi di bakery sono ben saldi e alzano ulteriormente la posta – in Via San Gregorio 29, dentro il quarto punto Cafezal che ha alzato le serrande. Dopo essere entrati quando ancora i lavori erano in corso e c’era molto da immaginare, ora è il momento di toccare con mano il risultato finale di questo nuovo store dedicato alla produzione di panificazione e pasticceria per tutti gli altri locali Cafezal di Milano – con la prospettiva di riuscire a rifornire sino a 6 locali e quindi si pensa alle prossime inaugurazioni…-.

Cafezal dai colori pastello e il profumo di pan de queso

Che accoglie, avvolge, le persone che già ordinano il loro cappuccino o chiedono di approfittare del take away, nonostante l’apertura ufficiale ancora non sia iniziata.

Monica Paviera apre le porte del suo acquario, come chiama lei il suo laboratorio a vista

La stanza a vista dove avviene la sfogliatura attira lo sguardo, ma anche la vetrina della pasticceria non è da meno, con la sua offerta: adesso il mate è protagonista anche delle farciture, ovviamente senza dimenticarsi dei grandi must di Cafezal, i pastel de nata in prima linea sfornati dal forno all’avanguardia.

I pan de queso e i pastel de nata appena sfornati

Il Rational da 17 teglie gestito magistralmente dalla pasticcera Monica Paviera che è già all’opera e ne segue i ritmi intanto che racconta il suo laboratorio in cui si sta pensando al panettone di Natale, anche con il caffè, tutto autoprodotto senza semilavorati.

Nelle sue mani un luogo di produzione attrezzatissimo, con tanto di cuoci-crema in grado di gestire sino a 24 chili alla settimana. Si punta a nuove creazioni con frutta, vaso cottura, sempre rispettando la stagionalità dei prodotti per garantire marmellate fresche. In arrivo anche il cutter per realizzare tra le altre paste, anche quella al caffè.

Novità più grande, la cura della viennoiserie, senza il bisogno di andare a copiare le idee dei colleghi in zona, ma giocando su soluzioni artigianali, vegane e attenti alle intolleranze.

A fare il tour di questo gioiellino Cafezal, Carlos Bitencourt

Carlos Bitencourt beve il suo filtro

Che durante la narrazione fa in tempo a gustarsi un Etiopia full washed estratto in V60.

L’espresso a 1 euro e 80, il macchiato a 2, il cappuccino a 2,50: un menù che rispetta la qualità e la varietà degli specialty coffee, 10 monorigini a disposizione, i silos che richiamano il primo locale di Via Solferino in bella mostra, la Maverick Black Eagle da due gruppi in azione.

I silos con i grani in mostra

E’ sempre Cafezal, soltanto in una delle sue sfumature, senza mai tradire la sua identità italo-brasiliana.

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