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martedì 05 Novembre 2024
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Café de Druif: lo storico locale olandese, salvato dal crowdfunding popolare

Il proprietario dello storico Café de Druif, Rob van Drecht, stava attraversando difficoltà finanziarie quando uno dei suoi clienti abituali ha iniziato una campagna di crowdfunding per aiutarlo. Questo quanto scritto da In De Buurt. Presto molti altri clienti, dipendenti e anche persone che non erano mai state al caffè definito storico perché risale al XVII secolo, hanno sentito la storia e hanno donato soldi per salvare il posto di Rapenburgerplein

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AMSTERDAM – In Italia i locali storici sono delle specie in estinzione e faticano a restare a galla: a Roma si bisticcia attorno al Caffè Greco per decidere il suo prossimo destino legato al canone d’affitto, in Olanda invece, tutti si attivano per salvare il Café de Druif attraverso il crowdfunding. Leggiamo la notizia completa dal sito 31ma.nl.

Café de Druif: insieme per lasciarlo aperto

Il proprietario dello storico Café de Druif, Rob van Drecht, stava attraversando difficoltà finanziarie quando uno dei suoi clienti abituali ha iniziato una campagna di crowdfunding per aiutarlo. Questo quanto scritto da In De Buurt. Presto molti altri clienti, dipendenti e anche persone che non erano mai state al caffè definito storico perché risale al XVII secolo, hanno sentito la storia e hanno donato soldi per salvare il posto di Rapenburgerplein.

I colleghi di Rob sapevano che il loro capo non avrebbe chiesto personalmente donazioni. “Non so se Rob pensa che sia un buon piano, ma vai avanti”, ha detto un dipendente all’iniziatore della campagna, Lieuwe van Albada.

Quando Rob ha scoperto che la gente faceva donazioni al suo caffè, erano già stati raccolti 500 euro

“Sono rimasto a bocca aperta”, ha detto Rob a In De Buurt “Ho pensato tra me e me: Cosa dovrei fare con questi soldi? Come posso, quando riapro, far pagare una bevanda a un cliente abituale se ha appena donato 100 euro?

Nel giro di una settimana dall’inizio della campagna sono arrivati più di 12 mila euro da tutto il paese. “Sono stato impegnato per due giorni a ringraziare tutti”, ha detto Rob. Ha persino ricevuto dieci euro da una ragazza che non aveva mai visitato de Druif ma a cui erano piaciute così tanto le foto che voleva comunque dare una mano. “Quando sarete di nuovo aperti, passerò da voi”, ha scritto.

Secondo Ron, potrebbe volerci un po’ prima che il caffè possa riaprire. “Penso che le terrazze rimarranno chiuse oltre il 31 marzo”, ha previsto nonostante le voci di una possibile riapertura. “Probabilmente non saranno aperte fino alla fine di aprile”.

Non solo le restrizioni sociali, ma anche i lavori di costruzione di fronte al Café de Druif stanno mettendo un freno alle speranze di Rob

“Quando finalmente ci sarà permesso di riaprire, spero che la strada sia libera. Altrimenti non metterò tavoli e sedie fuori”.

Il caffè ha ricevuto per la prima volta la sua licenza per gli alcolici nel 1631, ma esiste da più tempo. L’ufficiale di marina Piet Hein scrisse che era il suo bar preferito, e morì due anni prima. L’edificio stesso risale al 1566 ed è ancora oggi uno dei preferiti dai locali e dai turisti.

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