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martedì 05 Novembre 2024
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Mars investe un miliardo di dollari per salvare il cacao con la tecnica Crispr

Ecco un'interessante proposta per risolvere il problema delle coltivazioni dell'Africa centrale, a rischio per il riscaldamento globale

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MILANO – Una squadra di ricercatori dell’Università della California sta lavorando per modificare geneticamente le piante di cacao. Sarà possibile grazie ad una tecnica di cui l’anno scorso si era discusso molto nella comunità scientifica, la Crispr-Cas9.

Ciò dovrebbe permettere di “copincollare” segmenti di DNA di un organismo in un altro.

Cacao evoluto nelle barrette di cioccolato commerciali

Lo scopo della ricerca è ottenere delle piante in grado di resistere ad alcune malattie incurabili. Cioè quelle che potrebbero diffondersi sempre di più nel futuro prossimo a causa del riscaldamento globale.

La ricerca è finanziata da Mars, la multinazionale statunitense di dolciumi (tra cui M&M’s, Twix e Snickers). Proprio questa, qualche mese fa, aveva annunciato un investimento di un miliardo di dollari in iniziative per contrastare il cambiamento climatico.

Il cacao viene coltivato soprattutto in piccoli appezzamenti di terreno

Per lo più in Costa d’Avorio e in Ghana. Due paesi dell’Africa centro-occidentale.

Viene prodotto anche nelle altre aree equatoriali come il sud-est asiatico e l’America centrale. Perché le piante di cacao crescano servono un terreno ricco di azoto, un’alta umidità e molta pioggia.

Cosa dicono gli scienziati

Il clima di queste regioni potrebbe cambiare molto da oggi al 2050. Le temperature potrebbero alzarsi, l’umidità potrebbe diminuire.

Quindi, queste condizioni potrebbero favorire alcune malattie del cacao, tra cui quella causata dal fungo Moniliophthora perniciosa. Anche chiamata “scopa delle streghe” in Brasile. Senza contare poi quella dovuta al fungo Moniliophthora roreri.

Lo studio della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa)

Secondol’agenzia degli Stati Uniti che si occupa principalmente di meteorologia, la maggiore frequenza delle malattie del cacao spingerà gli agricoltori che lo coltivano a spostare le piantagioni più in alto.

Ad esempio, in Costa d’Avorio e in Ghana. Quindi, dagli attuali 100-250 metri di altitudine a 450-500 metri. Una strategia di questo tipo potrebbe però causare altri problemi.

In Ghana, per esempio, i territori a un’altitudine maggiore sono spesso protetti per ragioni di salvaguardia ambientale e non possono essere coltivati.

La riduzione delle terre coltivabili a cacao sarebbe un grosso problema per le industrie alimentari che lo usano come materia prima. Perché ne ridurrebbe sensibilmente la produzione; già ritenuta inadeguata a soddisfare la domanda sempre crescente di cioccolato.

La ricerca dell’Università della California

Dovrebbe creare delle nuove versioni del cacao più resistenti, che permettano agli agricoltori di non spostare i propri campi.

È il primo tentativo di usare sul cacao la tecnica Crispr. Quest’ultima, però, è già stata usata su altre piante. Ad esempio per cambiare il colore di un fiore e per rendere le foglie di vite resistenti a un tipo di fungo.

La genetista Jennifer Doudna

Una delle ideatrici della tecnica Crispr e insegnante del dipartimento di ingegneria chimica dell’Università della California, sta supervisionando la collaborazione con Mars.

Ritiene che ricerche come questa, cioè riguardo al cibo, siano le più importanti applicazioni della tecnica. Il laboratorio di ricerca supervisionato da Doudna, l’Innovative Genomics Institute, sta facendo anche altre ricerche che potrebbero aiutare gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo.

Una di queste riguarda la manioca, una delle principali fonti di cibo in molti paesi dell’Africa. Anche la coltivazione di questa pianta potrebbe avere dei problemi per via del riscaldamento globale. Dato che quando fa più caldo del normale può produrre una tossina pericolosa per le persone.

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