MILANO – Può la dieta e quindi l’uso moderato di cioccolato e prodotti a base di cacao che ci rende magri e belli, renderci anche meno intelligenti? Forse prima di leggere queste parole non ci avevate mai pensato.
Eppure se da un lato la dieta aiuta a dismisura il nostro autocontrollo e la nostra autostima a crescere e il nostro corpo a essere più snello e proporzionato, pare che dall’altro non sia un toccasana per il nostro cervello.
Un professore di economia di Harvard, Sendhil Mullainathan, ha condotto diversi esperimenti per dimostrare la differenza di comportamento tra chi si sottopone a un regime alimentare ferreo e chi invece non è a dieta.
Posti i soggetti di fronte a una barretta di cioccolato, i primi hanno esitato per qualche minuto, pensando al motivo per il quale avrebbero dovuto mangiarla e facendo calcoli calorici, mentre i secondi hanno mangiato la barretta di cioccolato dedicandosi successivamente ad altri compiti.
Pare quindi che il cervello delle persone a dieta si comporti differentemente rispetto a quello delle persone che non lo sono. Ma perchè?
Il Prof. Mullainathan ha spiegato come funziona un cervello di una persona che si sottopone a un regime alimentare controllato: il conteggio delle calorie dei cibi e il pensiero di quello che si può o non si può mangiare occupa gran parte dei pensieri del soggetto, che di conseguenza non si dedica più ad altri compiti con la stessa concentrazione limitandone quindi la capacità mentale.
E’ il comportamento tipico che scaturisce da condizioni di scarsità: chi è in difficoltà economica controlla ogni singolo centesimo e si preoccupa delle scadenze da pagare non pensando al altro, chi è estremamente impegnato controlla ossessivamente l’orologio e i minuti che passano e chi ha poco cibo a disposizione si focalizza su calcoli calorici senza concentrarsi su altri compiti.
Fonte: www.donnenet.it