mercoledì 22 Gennaio 2025

Cacao corretto: un report racconta la filiera sostenibile dell’Ecuador

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MILANO – Il report “Cacao corretto. Verso una filiera equa e sostenibile: il caso Ecuador”, realizzato da Manitese e Cospe nell’ambito del progetto “Cacao Corretto: rafforzamento delle filiere del cacao e del caffè per la sovranità alimentare dell’Ecuador” denuncia la situazione critica dei produttori di cacao nei paesi di origine.

Il mercato del cioccolato e del cacao cresce a ritmo sostenuto in tutto il mondo. L’aumento della domanda è lineare da diverso tempo e si attesta attorno al 3% annuo. Eppure i coltivatori di piccola scala su cui si regge il mercato globale risentono di una crisi senza precedenti.

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Il prezzo di acquisto della materia prima, le fave di cacao, decresce in modo costante da trent’anni.

Il dossier tenta di analizzare le cause di questo paradosso e di proporre delle soluzioni, a partire dall’esperienza ecuadoriana.

Un’esperienza emblematica, in questo senso: in Ecuador si produce il miglior cacao del mondo.

Ma i piccoli produttori soffrono di disorganizzazione, obsolescenza dei mezzi produttivi, isolamento e disgregazione rurale. In un mercato globale dominato dalla speculazione finanziaria e che definisce i prezzi secondo criteri poco ragionevoli e trasparenti.

Tanti piccoli Davide contro tanti grandi Golia

Eppure una proposta alternativa esiste ed è quella che promuove e sperimenta processi di agroecologia, economia sociale e pianificazione territoriale partecipativa.

Il progetto “Cacao corretto” in particolare lavora nel nord est del paese con quattro associazioni di produttori che riuniscono circa 2000 famiglie per migliorare e potenziare la gestione e commercializzazione associativa del cacao prodotto. Un modo di reagire a un tale sbilanciamento economico e di potere.

«Secondo le stime ufficiali dell’Unctad (la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo) – si legge nel rapporto – i produttori sono arrivati a percepire redditi nettamente inferiori alla soglia di povertà, oggi fissata a 1.90 dollari al giorno per persona. La promozione di un modello produttivo e commerciale farmed-based, invece, consente di spostare gli equilibri di potere all’interno della supply chain, producendo un considerevole aumento della capacità negoziale degli agricoltori. E, di conseguenza, una significativa riduzione della loro dipendenza e subalternità rispetto agli intermediari».

Come risultato, i contadini sono in grado di guadagnare più e possono investire all’interno delle proprie comunità e delle organizzazioni stesse; migliorando i servizi e, di fatto, portando una grossa ricaduta positiva su tutto il tessuto sociale del territorio.

Il report

Il report, realizzato nell’aprile del 2019 è stato presentato recentemente a Firenze e Milano. È è diviso in quattro parti e racconta in modo approfondito tutto questo, attraverso dati, informazioni e storie.

Nella prima parte si descrivono le varie fasi di lavorazione della pianta di cacao, “dal campo alla tavola”.

La seconda analizza la struttura e il funzionamento del mercato globale del cacao.

Nella terza si raccontano le condizioni di vita e le sfide quotidiane dei piccoli produttori ecuadoriani e i risultati raggiunti in oltre tre anni di progetto.

Nella quarta e ultima sezione, si trovano una serie di raccomandazioni rivolte a istituzioni, imprese e opinione pubblica, perché «si possa lavorare a ogni livello per innescare un cambiamento nelle modalità di produzione, gestione e commercializzazione del cacao che sia in grado di coniugare la redditività economica con la sostenibilità ambientale, la qualità del prodotto e uno sviluppo rurale equo e inclusivo».

Potete scaricare il report “Cacao Corretto” a questo link.

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