MILANO – Mangiare cacao e cioccolato è gustoso e ha dei benefici nascosti. Sembrano in grado di migliorare le performance cognitive. Il segreto si trova nei flavanoli (o flavonoidi), una classe di composti naturali con effetti neuroprotettivi.
Cacao e cioccolato: i loro benefici sono provati dalla ricerca
Lo spiega una ricerca italiana, dell’Università dell’Aquila, pubblicata su Frontiers in Nutrition.
Gli studiosi Valentina Socci e Michele Ferrara hanno esaminato la letteratura disponibile sugli effetti di questi due prodotti. Hanno analizzato le reazioni della somministrazione di flavonoidi del cacao in diversi ambiti cognitivi.
Dai trial esaminati su un consumo intenso è emerso un miglioramento nella ‘memoria di lavoro’. Necessaria per risoluzione di problemi di calcolo e di ragionamento, e nell’elaborazione delle informazioni visive.
Nelle donne inoltre consumare cacao dopo una notte insonne aiutava a contrastare la minore precisione nell’esecuzione dei compiti.
Cacao e cioccolato per i più attempati
Gli effetti di un consumo relativamente a lungo termine (da 5 giorni a 3 mesi) sono stati studiati negli anziani. (mangiare cioccolata non ha limite d’età, proprio come l’amore).
I ricercatori hanno rilevato che attenzione, velocità di elaborazione, memoria di lavoro e fluidità verbale risultavano notevolmente influenzati. Con effetti piu’ pronunciati in coloro che avevano gia’ un declino iniziale della memoria e un lieve indebolimento cognitivo.
I flavanoli
“I flavanoli del cacao – spiegano gli studiosi – hanno effetti benefici per la salute cardiovascolare. Possono aumentare il volume del sangue cerebrale nel giro dentato dell’ippocampo.
Questa struttura e’ particolarmente colpita dall’invecchiamento”.
Pur mettendo in guardia anche sui potenziali effetti negativi del consumo di cioccolato, come l’apporto calorico, la presenza di caffeina e teobromina, i ricercatori sono i primi a dichiarare di consumarlo, rigorosamente fondente.
Si sapeva che il caffè come il cioccolato, portassero numerosi benefici all’organismo. Adesso abbiamo un’ulteriore riprova in questa nuova evidenza scientifica.
Quali altri scuse vogliamo per gustarci una buona tavoletta di fondente?
Antonella Petris