MILANO – BWT Water+More ritira da sempre le proprie cartucce in tutta Europa cercando di rendere la produzione e l’utilizzo dei filtri un “circolo chiuso”, al quale partecipano tutti gli attori della filiera, ognuno facendo la sua parte. L’azienda produce i filtri in uno stabilimento che utilizza in grande parte energia verde proveniente da fonti rinnovabili.
Le cartucce sostenibili di BWT Water+More
I clienti BWT acquistano le cartucce e si impegnano a restituirle dopo averle immagazzinate in ordine e in luoghi di stoccaggio asciutti e puliti. In seguito, l’azienda le raccoglie solo con trasportatori autorizzati alla movimentazione del rifiuto secondo le normative europee.
Le cartucce, una volta che giungono a destinazione, vengono aperte per separare i materiali e procedere al loro riutilizzo per nuovi filtri.
Tra l’altro, per merito dell’utilizzo del carbone attivo filato in membrane, la separazione della resina dal carbone stesso è di facile attuazione e consente, unica sul mercato, di fare in modo che i prodotti BWT Water+More siano riciclabili al 99%.
Il video è molto esplicativo del processo che viene attuato: il fiore all’occhiello è l’ottenimento dell’ambita certificazione C2C – Cradle to Cradle che viene assegnata solo alle aziende con altissimi standard di riciclaggio, riutilizzo e con norme igieniche stringenti.
Il futuro del riutilizzo delle cartucce ha la strada già tracciata da BWT France e BWT Denmark che hanno iniziato a separare le resine dalla plastica del contenitore nella loro nazione, facendo viaggiare verso lo stabilimento di produzione solo ed unicamente le resine asciutte, quindi più leggere, e contenute in big bag da un metro cubo ciascuno così da poter ottimizzare lo spazio sui camion.