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lunedì 01 Luglio 2024
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Bustine da tè in PLA: sono davvero biodegradabili? Lo studio dell’Università di Plymouth

La ricerca ha esaminato le bustine da tè comunemente diffuse nel mercato, realizzate con tre diverse composizioni di acido polilattico (PLA), derivato da fonti come l'amido di mais o la canna da zucchero

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MILANO – Dentro il mondo delle bustine da tè, esistono soluzioni che possono venire incontro ai consumatori meno avvezzi all’uso delle foglie ma che comunque non vogliono del tutto rinunciare a certi standard qualitativi: parliamo ad esempio delle bustine piramidali, che lasciano più spazio per l’infusione al contenuto che non si trova polverizzato come spesso accade nelle classiche industriali nel supermercato.

La qualità quindi si può innalzare anche con le bustine da tè, ma dal punto di vista della sostenibilità, sono un prodotto valido come si può credere?

Ecco che in merito si pronuncia un nuovo studio condotto dall’Università di Plymouth, che ha dimostrato come alcune bustine da tè composte da plastiche alternative non si degradano nel suolo e possono anzi provocare dei danni all’ambiente e agli animali.

Lo studio è stato pubblicato sulla scia della quarta sessione del Comitato intergovernativo di negoziazione (INC-4), dove leader mondiali e scienziati hanno continuato a discutere del Trattato globale sulla plastica.

La ricerca ha esaminato le bustine da tè comunemente diffuse nel mercato, realizzate con tre diverse composizioni di acido polilattico (PLA), derivato da fonti come l’amido di mais o la canna da zucchero.

Le bustine da tè sono state prima di tutto sepolte nel terreno per sette mesi e poi sono state utilizzate diverse tecniche per valutare se e in che misura si fossero deteriorate.

I risultati

Hanno mostrato che le bustine da tè realizzate esclusivamente con PLA sono rimaste completamente intatte. Tuttavia, i due tipi di bustine da tè realizzati con una combinazione di cellulosa e PLA si sono frantumati in pezzi più piccoli, perdendo tra il 60% e l’80% della loro massa complessiva, mentre la componente di PLA è rimasta.

Scrivendo sulla rivista Science of the Total Environment, gli autori dello studio sottolineano la necessità di riportare chiaramente sulle confezioni dei prodotti informazioni più accurate sullo smaltimento.

Solo uno dei produttori scelti per la ricerca ha indicato sulla confezione che l’imballaggio non era compostabile in casa.

Questa scarsa trasparenza potrebbe indurre i consumatori a riporle erroneamente le bustine da tè esauste nel terreno. Inoltre, esiste ancora molta disinformazione tra i consumatori sull’effettivo significato di termini come “a base vegetale” o “biodegradabile”, sottolineando l’urgenza di condividere indicazioni più chiare sullo smaltimento appropriato di determinati prodotti.

A tal proposito, l’analisi che fa parte del progetto BIO-PLASTIC-RISK, si è basato su ricerche precedenti che hanno indicato alcuni prodotti etichettati come biodegradabili, tra cui i sacchetti per la spesa, che tuttavia non si disintegrano dopo tre anni di permanenza nell’ambiente come ci si potrebbe aspettare.

Il video sulle bustine da tè

 

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