lunedì 23 Dicembre 2024
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BUONE IDEE – Al bar «Senza nome» caffè e mojito si ordinano con il linguaggio Lis

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MILANO – Chi se la sente di sperimentare la lingua italiana dei segni ottiene un piccolo sconto sull’ordinazione al bar Senza nome. Attaccate alla porta d’ingresso, infatti, ci sono le foto di come si dicono birra o mojito in Lis.

Per i più timidi, invece, c’è una bacheca, “L’angolo del cocciuto” . Con tanti bigliettini tra cui scegliere da mangiare e da bere. Una volta staccati, si portano al bancone del bar e le difficoltà di comunicazione sono risolte.

Senza nome ha aperto a Bologna

Il primo locale gestito da due ragazzi sordi che punta «sull’integrazione tra cibo e cultura e sull’incrocio di linguaggi differenti». Così dice Alfonso Marrazzo (nella foto sotto, a sinistra), 28 anni. Originario di Salerno e laureato in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo.

Tra un panino e un caffè, infatti, il locale ospita mostre, concerti, djset. Oltre che presentazioni di libri e corsi di yoga o shiatsu. Sempre in collaborazione con Nunzia Vannuccini dell’associazione culturale Farm. Che ne cura la programmazione artistica.

Realizzare un sogno

«Io e Sara Longhi – l’altra ragazza che gestisce il “Senza nome” (nella foto al centro) – lavoravamo già all’organizzazione di eventi teatrali per le persone non udenti all’interno del Gruppo Camaleonte. – spiega ancora Alfonso -. Ma abbiamo sempre incontrato parecchie difficoltà, legate soprattutto alla ricerca di spazi e di fondi».

Il bar, invece, sembra aver risolto il problema delle risorse economiche necessarie a finanziare le attività culturali

«L’idea è quella di dar vita a un luogo che possa far circolare idee e pensieri in movimento. Incrociando due linguaggi diversi come quello sonoro e quello visivo insieme, e facendo interagire tra loro il mondo dei sordi con quello degli udenti. – continua Alfonso -. All’inizio eravamo molto preoccupati per la reazione della gente. Ora però vediamo che le persone iniziano a volersi cimentare con la Lis».

E poi il bar dispone della connessione wi-fi gratuita.

Spazio a cibo e a idee

Tra le curiosità del menù invece – dove panini, friselle, bruschette e piadine portano il nome degli amici di Alfonso e Sara che li hanno aiutati nella realizzazione di questo progetto -. Ci sono le “cene a cappello”, le merende domenicali e un vino tutto speciale.

Le prime sono serate a tema in cui «lo chef di turno propone i propri piatti a mo’ di aperitivo e come se fosse un artista di strada, mentre il vino consigliato dalla casa è un chianti prodotto dalla fattoria La Muraglia di Monteriggioni. Un’azienda agricola sui colli senesi gestita dalla famiglia Convito e da alcune persone sorde», racconta Alfonso.

Senza nome, un ambiente su due piani suggestivo e informale

Con saletta fumatori e tavolini all’aperto d’estate, si trova in pieno centro, in via Belvedere 11/b; è aperto tutti i giorni tranne il lunedì dalle 15 alle 3 (la domenica fino alle 23) e per essere sempre aggiornati sulla programmazione culturale c’è la pagina Facebook.

Fonte: Corriere della sera

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