Il bubble tea, conosciuto anche come pearl tea, è una bevanda piuttosto recente, essendo stato inventato nell’isola di Taiwan meno di 40 anni fa.
Gli ingredienti originali sono tè, latte e delle palline dolci di tapioca, ossia le ‘bubbles’ o ‘pearls’ che gli danno il nome.
Sergio Bersanetti di Cina e dintorni, che lo ha provato, parla dei sapori del bubble tea, indica dove berlo e come prepararlo e fa qualche domanda al taiwanese Dan Lin. Ecco il racconto.
Ho avuto la mia prima esperienza con il bubble tea nel 2011, in Australia, ed è stato amore al primo sorso. Inizialmente non capivo cosa c’entrassero quelle specie di biglie al fondo del bicchiere, ma poi l’atto di aspirarle con la cannuccia si è trasformato in un piacere così intenso che ancora oggi, quando mi trovo a Milano per qualche motivo, mi ritaglio sempre una mezz’ora di tempo per fare un salto al Chateau Dufan, in via Paolo Sarpi, uno dei primi locali in Italia a proporre questa bevanda.
Man mano che il suo consumo si estendeva in altre nazioni, la formula originale del bubble tea è stata modificata, a volte in modo così radicale che oggi, soprattutto in America, vengono commercializzate delle bevande che non hanno nulla a che fare con il prodotto originale.
Prima di spiegarvi come prepararlo, facciamo una piccola chiacchierata con l’inviato Dan Lin, per comprendere meglio il rapporto tra i Taiwanesi e la bevanda da loro inventata
S: Il bubble tea si prepara anche in casa, o si consuma prevalentemente all’aperto?
Bubble teaD: Di solito preferiamo acquistarlo in uno dei numerosi chioschi che lo vendono, in quanto costa l’equivalente di uno o al massimo due dollari, il che lo rende alla portata di tutti. Il motivo principale per prepararlo in casa è che così facendo si ottiene una qualità migliore, perché possiamo scegliere quale tè ma soprattutto quale latte utilizzare. I bubble tea dei chioschi, infatti, contengono dei surrogati del latte, che non sono il massimo in termini di salute.
Domanda: Può essere considerato una ‘bevanda da compagnia’, o adatto a un particolare tipo di persone?
Dan Lin: Direi di no. Non contenendo alcol, non viene visto come una bevanda per socializzare, ed è apprezzato da tutti perché ha un buon sapore ed è economico. Chi non lo beve di solito lo fa perché teme ripercussioni per la salute, essendo un prodotto piuttosto dolce.
Ho saputo che in alcuni Paesi vengono venduti dei bubble tea che non contengono tè. Per caso è una tendenza che si sta diffondendo anche da voi?
D: Per fortuna noi usiamo ancora il tè; alcuni usano quello verde, ma la maggior parte delle persone preferisce il tè rosso, che dà un sapore più deciso alla bevanda.
Esistono delle marche di questo prodotto, come ad esempio negli Stati Uniti?
D: No, o perlomeno non marche diventate famose per questo . A Taiwan il bubble tea è ancora un tipico prodotto da chiosco, per quanto lo si possa trovare anche nei supermercati.
Come si prepara
Come abbiamo già accennato, ormai esistono sul mercato decine di varianti del bubble tea, ma poiché uno degli intenti del nostro sito è quello di farvi scoprire gli autentici sapori dell’Asia, noi vi presentiamo la formula originale, che è estremamente semplice da realizzare … così semplice che non abbiamo quasi nulla da dirvi.
Per preparare le perle di tapioca basta seguire le istruzioni che troverete riportate nella confezione. Se non sapete dove procurarvele, basta cliccare qui, dove troverete anche le istruzioni. Mentre la tapioca riposa, potete far bollire l’acqua per il tè ed è tutto.
Avvertenza: Qualche anno fa il bubble tea è stato messo sotto accusa in alcuni Paesi, in quanto le perle contengono coloranti e conservanti, oltre che troppo zucchero. Lo zucchero non è un problema, nel senso che basta limitarlo, mentre sul resto c’è poco da fare. Pertanto, se siete abituati a porre una particolare attenzione alla salute, vi consigliamo di non esagerare nel consumo di queste perle.