MILANO – Puro, cristallino, compatto, ti consente di valorizzare l’estetica della tua preparazione e di esaltarne il profilo gustativo. Totalmente inodore e insapore, non altera il gusto del tuo cocktail, non annacqua e raffredda più velocemente. Il ghiaccio Brema è tutto questo e molto altro. Parliamo di cubetti tecnici, pieni, non forati, declinati di volta in volta in diverse forme a seconda delle tipologie di utilizzo: da quella gourmet più classica e apprezzata dai bartender manager (Ice Cube) a quella più squadrata e di tendenza richiesta a gran voce dagli artisti della mixology (B-Qube), tanto per citare alcuni bestseller firmati Brema Group.
Brema rinfresca le bibite estive
Dal 1985, anno di fondazione dell’azienda, il marchio Brema si è sempre fatto portavoce del concetto di ghiaccio come alimento, Ice is Food, da percepire come ingrediente fondamentale nella preparazione dei drink e da trattare come tale.
“La purezza del ghiaccio si misura a occhio secondo la trasparenza”, spiega l’ingegner Pierluigi Resta technical & laboratory director di Brema Group. “Oltre all’utilizzo di fabbricatori professionali, dotati della tecnologia idonea a ottenere cubetti di qualità, la purezza del ghiaccio è data dall’assenza di sostanze nocive come fosfati ed i polifosfati. Se la macchina per il ghiaccio lavora con acqua più sana, non si formano concrezioni di calcare e i cubetti risultano privi di opacità. Recentemente, abbiamo inserito come accessorio nel nostro portfolio ricambi, la lampada UV-C BWT Light Guard per la disinfezione dell’acqua potabile”, conclude l’Ingegner Resta.
“La disinfezione UV-C, afferma Sergio Barbarisi managing director Bwt Italia, che agisce con una elevatissima efficacia attraverso l’irradiazione dell’acqua con un raggio di luce compreso tra i 100 e i 280 nanometri, colpisce direttamente il dna di microorganismi, muffe e batteri, rendendoli inattivi senza alterare le caratteristiche dell’acqua, né dal punto di vista chimico-fisico (nessuna sostanza aggiunta, nessuna variazione del pH, ecc.), né da quello organolettico (colore, sapore, odore). Ogni giorno in Italia solo
i bar consumano 58mila tonnellate di ghiaccio, 25mila i ristoranti. L’errore più facile è ritenere che il congelamento dell’acqua inattivi tutti gli agenti infettanti. Niente di più sbagliato. Batteri, virus, parassiti non vengono eliminati completamente. La scarsa igiene, la mancanza di una costante e corretta sanificazione dei macchinari, una manipolazione impropria rende possibile la contaminazione”.
Per maggiori informazioni:
www.bremaice.it
info@bremaicegroup.it
www.bwt.com/it
info@waterandmore.it