MILANO – Frena l’export brasiliano di caffè a ottobre. Ma questa volta – secondo i dati mensili di CECAFÉ – la flessione riguarda esclusivamente i robusta. Il conillon è sempre più costoso e difficile da reperire.
E la sua scarsa disponibilità continua a ripercuotersi pesantemente sugli imbarchi. La buona notizia è che tutte le altre voci dell’export caffeario sono in crescita.
A cominciare dagli arabica, che raggiungono volumi record. Si incrementa anche il fatturato, riflettendo i prezzi in ripresa.
Ritorno alla normalità
Premettiamo che i dati, questa volta, sono quelli buoni e non dovrebbero subire rettifiche successive, come è accaduto negli ultimi mesi a causa dei ritardi nella trasmissione delle statistiche dovuti allo sciopero della dogana del porto di Santos.
La prima tabella riepiloga le statistiche mensili. L’export di caffè in tutte le forme di ottobre è stato pari a 3.224.116 sacchi: la flessione a volume rispetto allo stesso mese del 2015 è dell’8,7%.
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