MILANO – Dati ancora negativi per l’export di caffè in tutte le forme del Brasile. Il trend è misurato dai dati mensili di Cecafé, che fotografano la situazione a fine giugno.
Mese che segna non soltanto la fine del primo semestre dell’anno solare, ma anche la conclusione dell’anno di raccolto brasiliano 2016/17.
Il mese scorso, le esportazioni in tutte le forme sono state pari a 2.051.611 sacchi: il 16,3% in meno rispetto al dato di giugno 2016, già in consistente flessione sui 2 anni precedenti.
Negativi i raffronti di tutte le voci. L’export di caffè verde subisce un calo del 13,7% e si attesta a 1.810.479 sacchi.
I volumi sono costituiti quasi esclusivamente da caffè arabica: gli imbarchi della varietà più pregiata risultano pari infatti a 1.791.463 sacchi, in flessione dell’11% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Trascurabili i quantitativi di robusta (-77,2%): appena 19 mila sacchi, contro gli oltre 400 mila di 2 anni fa.
Non va meglio sul fronte del caffè trasformato, i cui volumi
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