MILANO – Dopo Conab, anche il servizio estero di Usda corregge al ribasso le sue stime sulla produzione brasiliana. Il nuovo report semestrale della rete informativa agricola globale (Gain) del minagricoltura americano ha infatti ridotto di 600 mila sacchi il dato sul raccolto 2013/14 portandolo a 53,1 milioni di sacchi.
Nessuna variazione invece per le stime relative ai raccolti delle annate anteriori, le cui cifre sono confermate.
Il report è stato redatto dall’analista agricolo Sergio Barros e approvato dal direttore dell’ufficio del commercio agricolo di San Paolo (Ato São Paulo) Michael Fay.
I Gain Report di Usda hanno un valore puramente informativo, ma costituiscono comunque la base per l’elaborazione delle stime ufficiali del dicastero Usa contenute nelle due circolari annuali diffuse a giugno e dicembre.
Va ricordato, come sempre, che abbiamo a che fare con cifre piuttosto diverse e nettamente superiori a quelle delle stime ufficiali del minagricoltura brasiliano (e conseguentemente delle statistiche dell’Ico), sostanzialmente in linea comunque con quelle del commercio.
L’Ato São Paulo stima la produzione 2013/14 in 53,1 milioni di sacchi, dei quali 39,2 di arabica e 13,9 di robusta.
Rispetto alla circolare di giugno, il dato complessivo è stato rivisto al ribasso di 600 mila sacchi.
Una correzione imputata per intero ai robusta (-1,3 milioni di sacchi), mentre la stima per gli arabica è stata addirittura rettificata al rialzo di 700 mila sacchi.
Il calo produttivo rispetto al raccolto record 2012/13 è nell’ordine dei 3 milioni di sacchi (-5,3%)
Le operazioni di raccolta si sono concluse a ottobre. La qualità dei chicchi si presenta mediamente inferiore a quella dell’annata trascorsa, a causa dei problemi climatici (piogge e siccità) occorsi in varie aree di produzione.
Nel suo terzo bollettino annuale (settembre), l’agenzia specializzata del minagricoltura brasiliano Conab ha stimato il raccolto 2013/14 in 47,54 milioni di sacchi, in calo del 6,46%.
Circa circa un milione di sacchi in meno rispetto a quanto indicato a maggio. La quarta stima è attesa a fine dicembre.
Analogamente, l’Ibge – l’Istituto brasiliano di geografica e statistica, dipendente dal ministero dello sviluppo e della pianificazione territoriale – ha fornito, lo scorso agosto, una stima di 47,44 milioni di sacchi.
Usda non formula ancora alcuna stima per quanto riguarda il raccolto 2014/15, che a detta di molti sarà il più abbondante di sempre.
L’ampia offerta ha fatto precipitare i prezzi interni. Il sacco di caffè arabica da 60 kg veniva pagato mediamente a inizio novembre (indice Esalq) 242,68 reais (circa 107 dollari): meno della metà rispetto a due anni fa e quasi un terzo in meno rispetto all’anno scorso.
A ciò fa riscontro un rilevante incremento dei costi fissi e post raccolto dei produttori. Ad esempio, a Guaxupé (Minas Gerais) produrre un sacco di caffè arabica costa mediamente 187,56 dollari, contro i 167,37 dell’annata scorsa (+12%).
Confermate le stime sull’export per il 2013/14, pari a 31,04 milioni di sacchi, di cui 27,5 di caffè verde e 3,5 di caffè solubile.
Lieve correzione al ribasso (-340 mila sacchi) invece per l’export 2012/13, che risulta ora di 30,66 milioni di sacchi, di cui 27,173 di caffè verde.
Usa, Germania, Giappone, Italia e Belgio rimangono i massimi mercati di destinazione per il prodotto grezzo.
Per il solubile, i principali clienti sono Usa, Russia, Argentina, Ucraina e Giappone.
Le scorte finali al 30 giugno 2013 risultano pari a 7,97 milioni di sacchi, con un incremento di 910 mila sacchi rispetto alla stessa data del 2012.
Ricordiamo che la stima Conab relativa al settore privato, che ha fotografato la situazione vigente al 31 marzo 2013, quantificava gli stock detenuti da produttori, cooperative, esportatori e industria in poco meno di 14 milioni di sacchi, contro poco più di 8,4 milioni di sacchi alla stessa data del 2012 (+65%)
Volano infine i consumi, destinati a crescere del 2,6% nel 2013/14, per un totale di 21,15 milioni di sacchi.
Il sorpasso sugli Stati Uniti si fa sempre più vicino.