MILANO – Lo sciopero dei camionisti fa crollare l’export del Brasile. A maggio, il primo produttore mondiale ha inviato all’estero – secondo i dati di Cecafé – circa 1,7 milioni di sacchi di caffè in tutte le forme, pari a una flessione del 34,7% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
Questo calo inopinato detronizza temporaneamente il Brasile dal vertice della graduatoria dei massimi esportatori mondiali a favore del Vietnam, che nello stesso mese ha esportato qualcosa 2,3 milioni di sacchi.
Negativo l’andamento di tutte le voci dell’export: gli imbarchi di caffè verde diminuiscono di 858.822 sacchi, pari al 36,9% in meno.
Ai minori volumi di arabica (-38,4%) fa riscontro tuttavia un ulteriore forte incremento dell’export di caffè robusta (+134,8%), rispetto però a quantitativi irrisori esportati l’anno scorso.
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