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BRASILE – Prezzi in ripresa secondo l’indice Cepea / Esalq

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MILANO – Prezzi in crescita anche nel mercato brasiliano. L’indice Cepea/Esalq – calcolato giornalmente dal Centro di studi avanzati di economia applicata dell’Università di San Paolo – evidenzia, per il mese di gennaio, un incremento del 6,4% del prezzo medio degli arabica sul mese precedente.

A incidere sono state naturalmente le notizie pessimistiche sullo sviluppo del nuovo raccolto, che hanno già indotto molti addetti ai lavori a rivedere al ribasso le loro aspettative e previsioni per il 2014/15.

Le stime rimangono tuttora fortemente divergenti e vanno dai 48,34 milioni di sacchi, di cui alla prima stima Conab, ai 60 milioni indicati da Eisa (braccio brasiliano della svizzera Ecom), passando per i 53 milioni di TerraForte, che ha già comunque annunciato un’imminente revisione al ribasso, e i 51 milioni di Volcafe.

I report locali indicano comunque che l’ipotesi di una supersafra (super raccolto) da 60 milioni di sacchi è ormai esclusa dai più.

Le prospettive si stanno ulteriormente complicando a causa della siccità senza precedenti che sta colpendo estese aree del Brasile. L’acuirsi del deficit idrico potrebbe incidere negativamente sul raccolto di arabica della coffee belt, riducendone ulteriormente il potenziale rispetto alle premesse iniziali.

Quanto alle cifre, Cepea rimane tuttora piuttosto evasiva limitandosi a osservare la mancanza di unanimità nelle previsioni degli esperti. “Molti degli specialisti da noi consultati sembrano essere concordi sul fatto che il raccolto non scenderà al di sotto dei 50 milioni di sacchi, ma ritengono altrettanto difficile che esso possa avvicinarsi ai 60 milioni” scrive il Centro.

“Qualora il raccolto fosse inferiore ai 50 milioni di sacchi si prefigurerebbe un possibile deficit produttivo, che consentirebbe un recupero, almeno parziale, dei prezzi. Nel caso in cuii volumi si attestassero tra i 50 e i 55 milioni di sacchi, l’offerta coprirebbe meglio la domanda, ma non in modo tale da garantire eccedenze significative.”

Dal meteo intanto non giungono notizie confortanti. Per la seconda metà mese è annunciato l’arrivo di un fronte freddo, che dovrebbe porre fine alla situazione di blocco atmosferico in atto nel sud est del paese. Ma non è detto che questo cambiamento consenta il ripristinarsi di un regime delle precipitazioni normale almeno per il mese di febbraio.

cafe-do-brasil cepea

“Nonostante l’arrivo previsto di una serie di fronti freddi, tutto sta a indicare che le piogge rimarranno, con buona probabilità, al di sotto dei valori normali” ha spiegato la meteorologa Josélia Pegorim di Climatempo.

Preoccupati gli agricoltori, a cominciare dai produttori di caffè e canna da zucchero. Ma si teme anche per l’approvvigionamento idrico delle aree della cintura metropolitana di San Paolo, che rischiano il razionamento.

“Già a dicembre si sono registrati valori delle precipitazioni inferiori alle medie – ha spiegato ancora Pegorim – gennaio poi è stato estremamente caldo e secco. E tale andamento ha inevitabilmente avuto conseguenze sullo sviluppo del raccolto di caffè, in una fase del ciclo vegetativo in cui gli arbusti necessitano di molta acqua”.

Tornando all’evoluzione del meteo, Pegorim prevede l’arrivo del fronte freddo sulla costa del sud est del Brasile attorno al 16 febbraio. Le piogge si faranno più persistenti a partire dal 17-18 febbraio, ma si tratterà di “precipitazioni di carattere prevalentemente locale e di modesta entità”.

Secondo Somar Meteorologia non assisteremo a un intensificarsi delle precipitazioni nelle aree di produzione prima del 19 febbraio. Ci sarà un aumento delle piogge nel Paraná e nel San Paolo, ma i volumi rimarranno limitati.

Buone notizie, invece, sul fronte dei robusta (conillon), per i quali si preannuncia una consistente ripresa produttiva, in particolare nello stato di Espírito Santo, massimo produttore di questa varietà

I prezzi migliori rispetto a quelli degli arabica hanno consentito ai produttori di conillon di investire di più nel raccolto di quest’anno, che ha beneficiato, a gennaio, di condizioni sostanzialmente favorevoli, con un buon alternarsi di periodi di sole e di pioggia.

I primi sacchi del nuovo raccolto non saranno disponibili prima di maggio/giugno. Cepea osserva intanto che una parte rilevante delle scorte del raccolto precedente (tra il 20% e il 30%) sono concentrate nelle mani degli agenti locali, che le immettono nel mercato con estrema parsimonia.

La domanda sostenuta e le vendite a rilento contribuiranno a sorreggere i prezzi, che nel breve termine potrebbero ulteriormente crescere.

Buona la situazione anche in Rondônia, dove il clima, altrettanto favorevole, dovrebbe portare un raccolto di robusta superiore di almeno il 15-20% a quello del 2013/14.

Secondo i dati diffusi dal Segretariato al commercio estero (Secex) del Ministero dello sviluppo economico, l’export brasiliano di caffè in grani ha raggiunto, a gennaio, i 2,546 milioni di sacchi, in crescita dell’8,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

A ciò fa riscontro un calo del 27,6% a valore, per un totale di 339,1 milioni di dollari, contro 468,5 milioni a gennaio 2013. A dicembre 2013, il Brasile ha esportato 2,523 milioni di sacchi fatturando 346,5 milioni di dollari.

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