MILANO – L’astrattezza delle statistiche può far perdere di vista i riferimenti concreti. Nell’analisi di venerdì sulla stima ufficiale Conab, ad esempio, vi abbiamo detto che le superfici coltivate a caffè in Brasile sfiorano i 2,2 milioni di ettari.
Il totale delle aree (produttive e in formazione) è pari per l’esattezza a 2.168.600 ha. Ma quali sono le proporzioni
Con una semplice operazione aritmetica di conversione possiamo ottenere il dato in chilometri quadrati: 21.686 km2.
A titolo di raffronto, la superficie dell’Emilia Romagna, sesta regione italiana per estensione è di poco superiore, con un territorio di 22.452 km2.
È interessante osservare che nei primi anni duemila le piantagioni brasiliane si estendevano su oltre 2,5 milioni di ettari.
Nello stesso arco temporale, la produzione nelle annate positive del ciclo biennale è passata da meno di 40 milioni di sacchi ai 58 previsti quest’anno.
Nel solo Minas Gerais, l’area coltivata a caffè supera gli 1,22 milioni; 12.200 km2: molto più di una regione italiana di medie dimensioni come l’Abruzzo o la Basilicata.
Se fosse un paese indipendente, il Minas Gerais sarebbe anche il massimo paese produttore mondiale di caffè, con un raccolto che Conab stima quest’anno in quasi 30,7 milioni di sacchi.
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