MILANO – Il raccolto di quest’anno del Brasile sarà ancora più magro del previsto e ci sono gravi incognite anche per il prossimo. Parola di Judith Ganes, autorevole e ascoltata analista di mercato, in viaggio attraverso la cintura brasiliana del caffè, per accertarsi di persona dello stato delle colture e dell’avanzamento delle operazioni di raccolta. Ganes ha visitato, negli ultimi giorni, Sul de Minas, Cerrado Mineiro e Mogiana. E si sta spostando ora nell’Espírito Santo, per valutare anche l’andamento della stagione dei robusta.
Ad accompagnarla, Armando Mattiello, presidente dell’associazione dei caffeicoltori brasiliani (Sincal).
Le prime impressioni? Alquanto negative. Al suo terzo tour in terra brasiliana – dopo quelli di dicembre e febbraio – Ganes sta constatando una situazione peggiore di quella che si era originariamente prefigurata. Tanto da avere rivisto al ribasso le sue stime, già pessimistiche, del 5-10%.
Quanto ho visto, spiega l’analista statunitense in un’intervista, “mi induce a ritenere il raccolto sarà inferiore a quanto ipotizzato a febbraio”.
Ganes prevede ora una produzione di arabica di 30 milioni di sacchi: 20 milioni in meno rispetto al raccolto “colossale” di 50 milioni di sacchi dell’annata scorsa. Pari a una flessione del 40%.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.
