MILANO – Doccia fredda sul fronte delle previsioni relative al prossimo raccolto brasiliano.
Le cattive notizie arrivano dal monitoraggio sistematico della produzione agricola compiuto mensilmente dall’Ibge, l’Istituto brasiliano di geografia e statistica, entità pubblica dipendente dal Ministero dello sviluppo e della pianificazione economica.
Nei dati relativi al mese di febbraio, diffusi martedì, l’Istituto dichiara infatti una consistente revisione al ribasso delle previsioni relative al prossimo raccolto di caffè, che andrà a iniziare tra poche settimane.
La produzione 2015/16 è ora stimata da Ibge in 42.722.250 sacchi, pari a un calo del 2,7% rispetto al 2014/15.
Ricordiamo che la prima stima ufficiale Conab, risalente a inizio gennaio, ipotizza, per il 2015/16, un raccolto compreso tra 44,11 e 46,61 milioni di sacchi, per un dato medio di 45,36 milioni, grosso modo in linea con quello dell’anno scorso.
Più nel dettaglio, Ibge prevede una produzione pari a 31.535.150 sacchi per gli arabica e di 11.187.100 per i robusta. Tali cifre sono inferiori rispettivamente del 2,1% e del 4,4% a quelle indicate dalla stessa Ibge nei dati di gennaio.
Il report imputa tale correzione al ribasso al perdurante impatto della siccità dell’anno scorso anno, ma anche agli sradicamenti e alle potature drastiche attuate dai produttori nel corso del 2014.
Per quanto riguarda gli arabica, Ibge prevede che la produttività media nazionale diminuirà del 3% rispetto all’annata precedente, principalmente in ragione delle ridimensionate prospettive produttive in Minas Gerais e San Paolo.
La situazione appare peggiore del previsto anche nell’Espírito Santo, massimo produttore brasiliano di robusta, dove Ibge si aspetta un raccolto di questa varietà da 7,6 milioni di sacchi.
La siccità e le alte temperature determineranno una flessione del 6,6% della produttività media dello stato.
Conab diffonderà la sua seconda stima ufficiale appena a maggio.
Si apprende intanto che Fundação Procafé presenterà giovedì (12/3) pomeriggio a Brasilia i risultati dello studio sul campo commissionato lo scorso dicembre dal Comitato Nazionale del Caffè.
Frutto di un lavoro durato quasi 3 mesi, lo studio abbraccia le principali aree di produzione, ossia gli stati di Minas Gerais (Sul, Oeste, Triângulo, Alto Paranaíba, Noroeste, Zona da Mata, Jequitinhonha e Norte), Espírito Santo, Bahia, San Paolo e Paraná.
Cnc scrive in una nota che “l’obiettivo di questo studio è quello di ottenere dati il più possibile vicini alla realtà su produzione, scorte, consumi ed export della filiera del caffè”.
Cnc ha più volte criticato le cifre ufficiali di Conab ritenendole sovrastimate, pur essendo esse di regola inferiori di almeno il 10-15% a quelle della maggior parte degli analisti indipendenti e del commercio.
Le stime degli organismi pubblici brasiliani sono tradizionalmente soggette a forti pressioni da parte del mondo della produzione, che cerca di creare una percezione di minore offerta per giocare al rialzo sui prezzi.
La svizzera Volcafe (ramo caffè del colosso ED&F Man) – uno dei massimi trader mondiali di caffè – prevede, ad esempio, un raccolto brasiliano 2015/16 di 49,5 milioni di sacchi.
La stima dell’Ibge non ha avuto alcun impatto sul mercato newyorchese, che ha perso tra martedì e mercoledì ulteriori 525 punti chiudendo ieri (11 marzo) a 131,75 centesimi per libbra.