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BRASILE – Export in forte ripresa secondo i dati CeCafé. Italia il quarto mercato, dopo Usa, Germania e Giappone

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MILANO – Dopo la ridda di ipotesi e controipotesi sull’entità del prossimo raccolto brasiliano, di cui abbiamo ampiamente riferito in queste ultime settimane, ecco finalmente, dopo tante stime, dei dati certi. Sono quelli relativi all’export brasiliano di caffè nell’arco dell’anno solare 2013. A fornirli è il Consiglio degli Esportatori di caffè ( CeCafé ), nel suo bollettino riassuntivo per il mese di dicembre.

Secondo i dati di questo organismo, al quale appartengono i principali esportatori brasiliani, l’export di caffè in tutte le forme ha segnato, nei 12 mesi trascorsi, una forte ripresa.

Nonostante un calo a dicembre (-4,5%), i volumi complessivamente imbarcati sono cresciuti del 10,2% raggiungendo quota 31.224.918 sacchi.

Piangono però le casse: nonostante i quasi 2,9 milioni di sacchi spediti in tutto il mondo – osserva CeCafé – i proventi dell’export hanno subito una drastica decurtazione (-19,1%) scendendo a 5,15 miliardi di dollari, contro i 6,36 miliardi del 2012 e gli 8,72 miliardi del 2011 (quando gli imbarchi furono però di oltre 33,5 milioni di sacchi).

Cecafe dicembre_grafico esportazioni 2013

Il prezzo medio per sacco da 60 kg è diminuito infatti del 26,6% attestandosi a 164,95 dollari, rispetto ai 224,64 dell’anno scorso e ai 260,27 di due anni fa.

L’export di caffè verde cresce dell’11,5% e risale a 27.843.737 sacchi, lontano comunque dal picco di 30.140.672 sacchi del 2011.

Gli imbarchi di arabica e conilon sono stati di 26.544.920 e 1.298.817, in crescita rispettivamente dell’11,4% e del 13%.

Più contenuto l’incremento delle esportazioni di caffè trasformato (+0,4%), che raggiungono comunque il livello record di 3.381.181 sacchi.

Il merito va tutto al solubile, le cui vendite all’estero aumentano dello 0,7% 3.352.545 sacchi. A ciò fa riscontro un calo (–26,3%) del caffè torrefatto, cui corrispondono, comunque, volumi poco più che simbolici (28.636 sacchi).

Cecafe dicembre_ riepilogo 2013

In termini percentuali, il caffè verde costituisce l’89,2% dell’export a volume e l’87,3% a valore.

Segna il passo l’export di caffè differenziati. Quello di arabica cresce soltanto del 5,6% raggiungendo il dato, comunque cospicuo, di 4,9 milioni di sacchi circa. Addirittura in calo il dato dei robusta, che scende a 153.705 sacchi (-15,83%).

Cecafe dicembre_profilo qualitativo

L’andamento mensile ha visto il consueto intensificarsi degli imbarchi nel periodo autunnale, con un picco di quasi 3,2 milioni di sacchi a ottobre. È interessante osservare un calo pressoché costante del prezzo medio per sacco, passato dai quasi 200 dollari di gennaio ai 141,23 di dicembre.

I paesi importatori tradizionali assorbono oltre l’81% dell’export totale.

Gli imbarchi sono cresciuti del 9,9%, per un totale di 25.345.034 sacchi, di cui 22.408.672 di arabica, 1.033.925 di robusta e 1.876.062 di solubile.

Sempre più cospicui i flussi verso i mercati emergenti, che segnano un +18,5% risultando pari a 5.137.652 sacchi.

Diversa la composizione qualitativa: l’export di solubile costituisce oltre il 21% del totale, mentre la parte rimanente è rappresentata perlopiù da caffè verde di varietà arabica.

Rallentano le vendite verso i paesi esportatori (-21,5%), ma il decremento riguarda soltanto gli arabica e i robusta, mentre solubile e torrefatto risultano addirittura in crescita.

Cecafe dicembre_mercati di destino

Oltre i tre quarti dell’export vanno in Europa e nord America. Verso il vecchio continente sono stati esportati 16.999.596 sacchi (+9%), di cui 15.474.411 sacchi alla volta dell’Unione Europea, che assorbe, da sola, il 50% degli imbarchi brasiliani.

Hanno preso le rotte dell’America del nord 6.848.595 sacchi (+15%). Rilevanti anche i volumi esportati in Asia (5.519.480 sacchi), che crescono a loro volta del 12%.

Cecafe dicembre_paesi di destino

Guardando ai singoli paesi di destino, gli Usa rimangono il massimo mercato del caffè brasiliano, con oltre 6,1 milioni di sacchi (+14,96%) seguiti dalla Germania, con 5,5 milioni circa (+10,04%). Il Giappone (+4,94%) si colloca al terzo posto sopravanzando di poco l’Italia (+2,83%), che ha importato dal Brasile, nei 12 mesi trascorsi, 2.608.733 sacchi.

Cliccare per visualizzare in una nuova finestra grafici e tabelle.

Fonte: CeCafé

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