MILANO – Frena ancora l’export di caffè del Brasile riflettendo la minore disponibilità di prodotto, ma soprattutto i perduranti problemi logistici su scala globale. A luglio, primo mese dell’annata di raccolto 2021/22, le esportazioni del Brasile sono scese a 2.826.266 sacchi, in flessione del 12,8% rispetto a un anno fa.
I volumi di caffè verde sono stati inferiori del 12,4%, risultando pari a 2.512.665 sacchi, di cui 2.113.054 di arabica (-12,7%) e 399.611 di robusta (-10,8%).
In calo (-15,9%) anche i volumi di caffè trasformato, che ammontano a 313.601 sacchi, in massima parte di solubile.
Rimane positivo l’andamento per i primi 7 mesi dell’anno solare. Tra gennaio e luglio, gli imbarchi hanno raggiunto un totale di 23.737.271 sacchi, risultando superiori del 2,2% rispetto al pari periodo dell’anno scorso.
L’export di caffè verde è salito a 21.563.837 sacchi (+3,7%), di cui 19.226.604 (+5,6%) di arabica e 2.337.233 (-9,6%) di robusta. Minori (-10,2%) invece i quantitativi di caffè trasformato, pari a 2.173.434 sacchi.
Si incrementano gli imbarchi alla volta dei principali mercati, con la sola eccezione dell’Italia.
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