MILANO – Inizio anno al rallentatore per le esportazioni brasiliane. Secondo il Consiglio degli Esportatori di Caffè (CECAFÉ), a luglio – primo mese dell’annata di raccolto 2016/17 – l’export di caffè in tutte le forme è stato pari a 1.908.808 sacchi: oltre un terzo (33,7%) in meno rispetto al volume registrato nello stesso mese dell’anno scorso.
“L’immissione nel mercato del nuovo raccolto avviene più lentamente del previsto, il livello delle scorte è basso, è ciò si riflette negativamente sull’export” ha scritto il presidente di CECAFÉ Nelson Carvalhaes, nel commento che accompagna i dati statistici.
Meno caffè verde
In caduta libera gli imbarchi di caffè verde, che segnano una flessione del 36,8% risultando pari a 1.610.824 sacchi, contro i 2.547.435 sacchi imbarcati nel luglio del 2015.
Le esportazioni di arabica subiscono una flessione del 26,3% fermandosi a 1.573.465 sacchi, a fronte di un volume di 2.135.974 sacchi registrato un anno fa.
Quelle di robusta sono ridotte al lumicino (-90,9%): appena 37.359 sacchi, contro 411.461 sacchi nello stesso mese dell’anno scorso.
L’export di caffè trasformato è pari a 297.984 sacchi (-10,3%) ed è costituito in massima parte da solubile.
Prezzi in ripresa
Pur risultando tuttora inferiore a quello dell’anno scorso, il prezzo medio per sacco da 60 kg è in crescita del 6,1% rispetto a giugno e raggiunge il livello più elevato degli ultimi 9 mesi.
Male i robusta
Andamento negativo anche nei primi 7 mesi dell’anno solare. Tra
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