MILANO – Tiene l’export del Brasile, che anche ad agosto si mantiene ampiamente al di sopra delle medie storiche, pur registrando volumi inferiori a quelli dell’anno scorso e di due anni fa. Un dato rassicurante, in un contesto di calo quasi generalizzato dell’export dalle principali origini mondiali. Secondo i dati Cecafé, le esportazioni di caffè in tutte le forme del Brasile hanno raggiunto, il mese scorso, un totale 3.256.719 sacchi, in flessione del 3,3% rispetto ad agosto 2019.
L’export di caffè verde sfiora i 3 milioni: ammonta per la precisione a 2.966.764 sacchi, con una modesta flessione sull’anno del 2,2%. Gli imbarchi di arabica segnano un -3%, a 2.494.535 sacchi.
Quelli di robusta salgono a 472.229 sacchi, con un incremento del 2,3%. Forte il calo delle esportazioni di caffè trasformato: -13,8%, per un volume complessivo di 289.955 sacchi, costituiti perlopiù da caffè solubile.
Nei primi 8 mesi dell’anno, l’export del Brasile è sceso del 3%, a 26.370.174 sacchi: una flessione, tutto sommato, contenuta specie considerando che quello trascorso è stato un anno record, come è possibile vedere nella tabella sottostante.
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